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2006


Un Paese in primo piano


I cavalieri della steppa (Mongolia)

 

>>segue

 

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MEDICINA - IN VIAGGIO

IN AEREO

NEL NUOVO AMBIENTE

ALIMENTI E BEVANDE

I RISCHI IN ACQUA

ANIMALI MARINI PERICOLOSI

ZANZARE ED ALTRI INSETTI MOLESTI

VIPERE, SERPENTI ED ALTRI ANIMALI TERRESTRI

SESSO, DROGHE, ALCOL

RISCHI DI CARATTERE SOCIO-POLITICO

IN AEREO


Tenere un corretto comportamento nel corso del viaggio è certamente il metodo migliore, ancor prima di vaccini, profilassi e farmaci vari, per prevenire semplici malesseri o ben più serie malattie infettive o parassitarie. Vediamo dunque alcuni suggerimenti in merito a quali comportamenti tenere durante il viaggio ed il soggiorno all'estero.

Durante le fasi di decollo e quelle di atterraggio più che nel normale volo di crociera ad elevate altitudini, si verificano nelle cabine degli aerei variazioni di pressione atmosferica che, seppur di lieve entità, possono provocare anche in soggetti sani taluni inconvenienti.

Il più frequente è senz'altro la sensazione di avere l'orecchio turato (si subisce cioè un barotrauma), fastidio al quale si può ovviare masticando, deglutendo. Un'altra soluzione può essere questa: tenendo la bocca chiusa e tappando le narici espirare forte l'aria dal naso come se la si volesse espellere. Questo provocherà una pressione sulle pareti interne delle orecchie, compensando in tal modo la pressione esterna ed eliminando così immediatamente la sensazione di fastidio. 

Un altro inconveniente, sopratutto nel caso l'aereo attraversi aree di turbolenza atmosferica o incappi in vuoti d'aria, è rappresentato dal mal d'aria, con senso di vertigine, nausea e malessere generale. In questo caso bisogna rilassarsi il più possibile aiutandosi anche con una respirazione profonda e controllata, appoggiarsi allo schienale del seggiolino, appoggiare la testa e tenere gli occhi chiusi cercando, se possibile, di dormire. Se si soffre abitualmente di questo genere di disturbi è opportuno assumere prima di partire gli appositi farmaci contro il mal d'aria, tenendo presente che il loro uso può indurre sonnolenza. Può essere utile, inoltre, evitare di ingerire eccessive quantità di liquidi.

Per i viaggi che prevedono spostamenti che coprono l'arco di diversi fusi orari, si dovranno fare i conti con il cosiddetto jet lag o cambio di fuso orario. Il problema si manifesta in misura maggiore viaggiando da ovest verso est. Il jet lag provoca un'alterazione dei ritmi fisiologici provocando insonnia o, al contrario, sonnolenza in rapporto ai nuovi orari e generando un diffuso senso di stanchezza. Per agevolare il cambiamento di fuso può essere utile una maggior quantità di riposo nei giorni immediatamente precedenti la partenza, con un paio di notti di sonno regolare ed adeguato. Se il viaggio si svolge in direzione ovest sarà opportuno coricarsi e risvegliarsi più tardi del solito, al contrario viaggiando verso est sarà meglio anticipare sonno e risveglio. Taluni suggeriscono l'espediente di dormire con la luce accesa nella proporzione di 20 minuti per notte per ogni fuso orario di differenza, a partire da 6/7 giorni prima di partire. Altri fanno uso di specifici prodotti a base di melatonina (liberamente in vendita nei supermercati statunitensi). Questa sostanza, prodotta dall'epifisi umana, aiuta a dormire meglio, soprattutto se somministrata nei primi giorni del cambio di fuso orario. L'ingestione di una compressa di 3 mg di melatonina verso le 10-11 di sera, favorirebbe un sonno migliore e aiuterebbe quindi ad assorbire meglio il cambio di fuso. Le industrie produttrici raccomandano di non assumere melatonina in gravidanza, sotto i 16 anni e nei malati di forme autoimmuni. Si tenga inoltre presente che l'uso della melatonina comporta controindicazioni al contestuale uso di antibiotici e alla chemioterapia contro la malaria. Cautela anche in presenza di terapia per diabete, depressione, malattie alla tiroide.

Nei giorni precedenti il viaggio è meglio evitare i pasti pesanti ed i cibi elaborati, in particolare si sconsiglia il consumo di legumi nei 2/3 giorni precedenti il viaggio aereo, in quanto questo alimento può provocare meteorismo. Anche l'uso di alcolici, sonniferi e tranquillanti andrebbe evitato o quantomeno ridotto.

Ai portatori di lenti a contatto si suggerisce di tenere a portata di mano un collirio. Il volo aereo induce disidratazione con possibile arrossamento agli occhi.

Per agevolare la circolazione sanguigna, in caso di voli di lunga durata, si suggerisce di non indossare pantaloni stretti e di fare un minimo di movimento camminando di tanto in tanto lungo i corridoi dell'aereo.

NEL NUOVO AMBIENTE


Tenere un corretto comportamento nel corso del viaggio è certamente il metodo migliore, ancor prima di vaccini, profilassi e farmaci vari, per prevenire semplici malesseri o ben più serie malattie infettive o parassitarie. Vediamo dunque alcuni suggerimenti in merito a quali comportamenti tenere durante il viaggio ed il soggiorno all'estero.
Quando si arriva a destinazione sarebbe opportuno riadattare il corpo ai nuovi orari prolungando o riducendo gradatamente il periodo di riposo secondo la differenza del fuso orario.
I Paesi meta del viaggio possono avere condizioni climatiche assai diverse da quello di origine con temperature ed umidità assai elevate oppure, al contrario, rigide. L'escursione termica può essere assai elevata oppure pressoché nulla. Anche l'altitudine può causare problemi di adattamento. In questa vasta gamma di situazioni diverse, l'organismo può essere agevolato nell'assuefazione al nuovo ambiente seguendo alcuni semplici consigli che qui daremo.

Zone a clima caldo
Soggiornando in zone con clima caldo, nei primi giorni bisogna evitare di esporsi a lungo ai raggi solari, così come è opportuno limitare gli sforzi fisici. Bisognerà bere abbondantemente (attenzione a COSA si beve!) ma evitando bevande gelate. Da evitare, o almeno contenere, anche l'uso di superalcolici, mentre una particolare cautela dovrà essere usata nell'uso del ghiaccio: usatelo solo se siete assolutamente certi che è stato prodotto con acqua non contaminata! Mangiate cibi leggeri e non elaborati, evitate repentini sbalzi di temperatura: spesso nei paesi caldi in taluni locali pubblici e talvolta anche sui mezzi di trasporto l'aria condizionata è spinta al massimo. Dormite in ambienti freschi, ma attenti anche qui all'aria condizionata e alle ventole. Indossate abiti leggeri e freschi, coprenti ma non aderenti, evitando quelli in fibra sintetica. Mantenete la pelle pulita eliminando frequentemente sporco e sudore, sopratutto dalle mani e dal viso. Sarebbe meglio fare una doccia tutti i giorni, ma non fatene un dramma se questo non è possibile: per un po' di cattivo odore di solito non si muore!, in questo caso comunque potete salvaguardare la vostra igiene personale con l'uso dei fazzolettini detergenti.

Nei Paesi caldi va evitata l'eccessiva esposizione ai raggi solari, poiché questo può causare taluni disturbi che vedremo in dettaglio.

Il caldo e l'eccessiva esposizione ai raggi solari possono causare eritemi, eruzioni cutanee od ustioni. Ricordate che le radiazioni solari penetrano anche attraverso le nubi. Per difendersi da queste radiazioni (ai raggi ultravioletti in particolare) si ricorra all'uso di pomate ad alta protezione, ad indumenti adeguati (con le maniche lunghe) e a cappelli (meglio se a tesa larga).

Per proteggere gli occhi, non solo dai raggi solari e dai riverberi ma anche dalla polvere, non dimenticate gli occhiali da sole.

In climi particolarmente caldi e asciutti una eccessiva e prolungata esposizione al sole può provocare colpi di sole. L'azione dei raggi solari sul capo è in grado di elevare la temperatura intracranica oltre i livelli normali entro cui si svolge l'azione delle cellule cerebrali, per cui il soggetto cade in stato d'incoscienza. Il colpo di sole si manifesta con pallore sempre più evidente, sudorazione profusa (che può far morire per disidratazione), nausea e a volte dolori crampiformi allo stomaco, debolezza progressiva sino allo svenimento. In questo caso occorre distendere il soggetto all'ombra in luogo ventilato, slacciare gli indumenti per favorire la circolazione sanguigna, fare impacchi freddi e, se il soggetto è cosciente, somministrare lentamente una bevanda non troppo fredda e assolutamente non ghiacciata.

Quando l'alta temperatura e l'eccessiva umidità dell'ambiente impediscono l'evaporazione del sudore vi è il rischio di un colpo di calore. La mancanza di sudorazione provoca l'innalzamento della temperatura corporea sino a superare il livello superato dalle cellule cerebrali. Il colpo di calore si manifesta con mal di testa e vertigini, crampi muscolari, vomito, elevata temperatura corporea, arresto della sudorazione, volto arrossato e respiro affannoso. Si deve allora trasportare l'infortunato in luogo fresco e ben ventilato abbassando gradatamente la temperatura corporea con impacchi freddi sul capo; è utile agitare l'aria per favorire l'evaporazione del sudore consentendo la ripresa della sudorazione.

Zone a clima freddo o in alta quota
Nei paesi a clima rigido o in zone d'alta quota vi è il rischio di congelamento e assideramento. Il congelamento subentra in maniera insidiosa, senza che si avverta dolore, con un irrigidimento improvviso e la perdita di sensibilità alle estremità del corpo. L'assideramento è invece il raffreddamento generale di tutto il corpo e si verifica per esposizioni prolungate a temperature molto basse. Rischio analogo si corre nel caso di esposizione al vento o per una prolungata immersione in acqua. La temperatura corporea scende sotto i 35° C, subentra progressivamente uno stato di apatia (se ci si lascia andare è la fine!) e insorge sonnolenza. Per combattere questi rischi occorre un abbigliamento caldo, di lana, adeguato al clima. L'alimentazione deve prevedere cibi ad alto contenuto calorico (barrette energetiche, zucchero, cioccolato). Per soccorrere l'infortunato bisogna coprirlo per evitare una ulteriore perdita di temperatura, impedire che si addormenti, trasferirlo in un ambiente caldo ma non troppo (per evitare che, verificandosi una vasodilatazione improvvisa, insorga uno stato di shock), somministrargli, se è cosciente, bevande tiepide (tè, camomilla, caffè). Da evitare assolutamente la somministrazione di alcolici! In presenza di climi rigidi, contrariamente a quanto comunemente si creda, è infatti da evitare l'uso di alcolici, in quanto, provocando vasodilatazione superficiale, provocano una ulteriore perdita di calore.

Quando si raggiungono zone con un'altitudine superiore ai 3.500 metri può insorgere il mal di montagna.

E' questo uno stato di disagio che è indizio di una errata o incompleta acclimatazione alla quota. E' un malore piuttosto comune che colpisce un individuo su due. In casi rari possono insorgere complicazioni piuttosto gravi, quali edema polmonare o cerebrale mentre ancor più rari sono i casi di decesso. I primi sintomi insorgono 4/8 ore dopo l'arrivo in altitudine e sono caratterizzati da cefalea, nausea, inappetenza e insonnia spesso accompagnate da tosse secca, più raramente da vertigini. Bisogna sostare alla stessa altitudine, o meglio ancora scendere, in cui si manifestano i sintomi e restare a riposo sino a quando scompaiono. Solitamente questo avviene entro un paio di giorni, dopodiché si può riprendere a salire. Se, al contrario, i sintomi persistono, è necessario scendere di quota. E' assolutamente necessario scendere rapidamente di quota qualora il soggetto tenda a peggiorare. L'aggravarsi della situazione si manifesta con stanchezza crescente, emicrania violenta e incapacità di coordinare i movimenti. Questi sono i sintomi di edema cerebrale di alta quota e possono causare la perdita di coscienza e la morte nel giro di 12 ore o meno nel caso di aggravamento persistente.

I sintomi di edema polmonare sono invece: senso di soffocamento con respirazione affannosa, tosse e affaticamento. Se non si interviene prontamente sopraggiunge il decesso.

E' da rilevare che il soggetto colpito da mal di montagna può non essere in grado di ragionare razionalmente, pertanto non è infrequente che si sia obbligati a forzarlo ad intraprendere la discesa, che in ogni caso non deve assolutamente affrontare da solo. In genere è sufficiente scendere di 400/500 metri. Da quanto esposto sopra risulta evidente che un buon acclimatamento è fondamentale.

Una volta superati i 3.500 metri, è opportuno pianificare un'ascensione in modo da salire gradualmente di 500 m. al giorno. Questo non vale nel caso di superamento di passi con automezzi, poiché il trasferimento avviene in tempi così rapidi che l'organismo ne risente solo marginalmente. Da notare che in America Latina, il mal di montagna (che i locali chiamano soroche), può insorgere già a partire da sopra i 2.000 m.

Per contrastare il mal d'altitudine e l'edema polmonare in particolare, proponiamo questo semplice esercizio da compiere quando si è in quota: soffiare con una cannuccia in una bottiglia d'acqua alta almeno 15 cm.

Concludiamo questo capitolo con un paio di annotazioni meritevoli d'attenzione.

Poiché in alta quota la perdita di liquidi attraverso le vie respiratorie favorisce la disidratazione, è necessario bere molto.

Tenuto conto dell'aumento del rischio di trombosi venose nel caso di prolungate permanenze oltre i 3.500 metri di quota, si suggerisce di interrompere l'assunzione di contraccettivi orali.

ALIMENTI E BEVANDE


Tenere un corretto comportamento nel corso del viaggio è certamente il metodo migliore, ancor prima di vaccini, profilassi e farmaci vari, per prevenire semplici malesseri o ben più serie malattie infettive o parassitarie. Vediamo dunque alcuni suggerimenti in merito a quali comportamenti tenere durante il viaggio ed il soggiorno all'estero.

Numerose sono le infezioni che si possono contrarre attraverso il consumo di cibi o bevande infette. Nel capitolo dedicato alle vaccinazioni è già stato fatto cenno al rischio relativo a tifo, colera ed epatite A. Senza dimenticare altre malattie serie quali la brucellosi e l'elmintisi, parliamo qui di un altro disturbo, frequentissimo ma fortunatamente di lieve entità, che può colpire i viaggiatori in relazione al cibo ed alle bevande ingerite: la diarrea del viaggiatore.

Si tratta di un disturbo che insorge solitamente durante i primi giorni di permanenza all'estero e che normalmente si esaurisce nell'arco di 3-4 giorni. Il disturbo si manifesta con numerose e frequenti scariche diarroiche, dolori addominali e talvolta febbre. Nel caso di persistente diarrea è necessario provvedere a reintegrare i liquidi ed i sali persi bevendo molto (acqua in bottiglia perfettamente sigillata) e facendo uso di reintegratori salini (ad esempio Polase). Se non vi fosse disponibilità di tali prodotti si può ovviare preparando una soluzione composta da un litro d'acqua (sempre ovviamente accertandosi della sua purezza) a cui aggiungere mezzo cucchiaino di sale da cucina,8 cucchiaini di zucchero e una tazza di succo di frutta. Andrà poi ripristinata la flora batterica mediante assunzione di fermenti lattici (ad esempio Enterogermina) e somministrato anche un farmaco antibiotico che disinfetti l'intestino (ad esempio Rifamixina, Bimixin). I farmaci antiperistaltici, che bloccano momentaneamente le scariche, vanno utilizzati solo se è assolutamente necessario e comunque mai in presenza di sangue nelle feci, così come non devono essere somministrati ai bambini e alle donne gravide. Nel caso particolare di bambini, bisogna ricordare che essi sono più sensibili alla disidratazione, per cui è necessario provvedere ad una rapida reidratazione facendoli bere in abbondanza. Detto quanto sopra risulta evidente come sia necessario prestare molta attenzione a ciò che si beve e si mangia. Ecco dunque alcune regole per evitare di correre rischi inutili.

Consumare solo acqua imbottigliata, meglio se gasata, accertandosi che la confezione non sia stata manomessa. Non è infrequente (ne abbiamo avuto personalmente più volte la prova in India, in Africa e nei Paesi arabi) che vengano riciclate delle bottiglie vuote riempiendole con acqua di dubbia provenienza, vendute poi a caro prezzo a turisti ignari e sprovveduti. Diffidate dell'acqua in bottiglie con tappo a corona. Per le bottiglie in PET o PVC verificate che il tappo (anche se ancora apparentemente intatto) non possa essere tolto e rimesso al suo posto senza rompere il sigillo. Sono generalmente sicuri birra, vino, Coca-Cola, Pepsi Cola oppure bevande bollite quali tè e caffè anche se per queste ultime i dubbi permangono giacché la sicurezza è data solo da una bollitura di almeno 10 minuti. L'acqua del rubinetto, nei paesi in via di sviluppo, non è mai sicura. Se non avete alternative fatela bollire per almeno dieci minuti oppure filtratela o disinfettatela con gli specifici prodotti in commercio. Tra questi segnaliamo Micropur che si contraddistingue per la sua assenza di sapore ed odore. Elimina i batteri e consente la conservazione di acqua potabilizzata anche in contenitori di grosse dimensioni (taniche, serbatoi, ecc.). E' venduto in pastiglie per 1, 25, 100 litri e anche in gocce. Svolge l'azione battericida nell'arco di due ore e anche qualora ne venisse erroneamente aumentata la dose, non comporta pericolo per le persone che ne fanno uso.

L'Amuchina è un ottimo disinfettante ma il suo uso è sconsigliabile per disinfettare acqua ad uso alimentare a causa del tremendo sapore di cloro; va bene per lavare stoviglie, frutta e verdura. Non diverso è il discorso per lo Steridrolo che però rispetto al Micropur agisce più rapidamente.

E' comunque bene sapere che non vi sono prodotti che eliminino tutte le cause di infezioni intestinali senza che per contro provochino un seppur ridotto nocumento al nostro organismo. L'unico metodo sicuro e senza effetti collaterali è la bollitura per almeno dieci minuti in pentola a pressione. Oltre ai prodotti chimici visti sopra, esistono in commercio alcuni filtri potabilizzatori ideati sfruttando un brevetto della NASA, l'Ente spaziale americano. Il filtro potabilizzatore H2OK, per esempio, elimina totalmente i diversi agenti contaminanti pur lasciando passare i sali minerali essenziali per l'organismo. Se all'acqua così filtrata si aggiunge poi del Micropur si raggiungono livelli di sicurezza assai elevati.

Il filtro Katadyn fornisce circa 3-4 litri di acqua al minuto eliminando qualsiasi particella in sospensione. Anche qui poi è opportuno aggiungere Micropur e lasciare agire per il tempo necessario prima di usare l'acqua così potabilizzata.

La Pompa Katadyn è invece una grossa siringa lunga 25 cm e pesante 650grammi. Agendo su uno stantuffo si preleva l'acqua (anche da fiumi,pozzi, addirittura pozzanghere) e la si pompa, potabilizzata, dentro ad un contenitore.

Va tenuto presente che tutti questi filtri non devono assolutamente essere usati con acqua salmastra o calda, perché verrebbero irreparabilmente danneggiati.

I filtri della serie Pur Water Purifiers (importati dalla Ferrino), oltre che depuratori sono anche desalinizzatori ad azione istantanea e combinano il microfiltraggio ad una azione battericida immediata attraverso una apposita resina.

Da usare con cautela i più noti filtri a carbone attivo che si limitano ad una semplice azione meccanica e che, usati a lungo, diventano essi stessi fonte di inquinamento dell'acqua filtrata. Scomodissime da usare e anche inutili i filtri a cannuccia tipo "noi uomini duri".

In casi estremi sappiate che esponendo l'acqua alla luce per almeno 12 ore si possono eliminare (almeno in buona parte) i batteri.

Spesso si presta la massima attenzione all'acqua che si beve dimenticando di usare le stesse cautele per l'acqua utilizzata per cucinare: è un errore da non commettere. Se per esempio vi preparate un caffè solubile usando acqua semplicemente scaldata e non bollita le precauzioni prese nel bere acqua rigorosamente sicura si potrebbero rivelare inutili.

Evitare l'uso del ghiaccio. Spesso nei localini di paesi a climi caldo, se non direte nulla, vi serviranno le bibite rinfrescate con qualche bel cubetto di ghiaccio mentre ai chioschetti lungo le strade assolate, accanto ai più prestigiosi monumenti, sarete tentati da magnifiche bevande o succhi di frutta con ghiaccio tritato. Il ghiaccio è fatto con l'acqua e l'acqua non è sicura.
Tra i cibi da evitare bisogna ricordare il latte (a meno che non sia stato bollito) e tutti i latticini, gelati artigianali compresi. I gelati confezionati di norma sono invece abbastanza sicuri. A rischio anche panna, burro, formaggi freschi, maionese e dolci con crema.

Vanno evitati i cibi crudi quali per esempio frutti di mare, carne cruda, crostacei crudi. Anche le uova crude, la manioca cruda e le arachidi crude sono a rischio. Cautela con la frutta, sola eccezione la frutta che può essere sbucciata come arance, banane, ananas, cocco, pompelmi, mele (sbucciate) ecc.. Sono invece a rischio fragole, albicocche, manghi, papaie, ecc.

Tutti gli alimenti a base di carne, selvaggina, pesce, crostacei devono essere sempre ben cotti e consumati ancora caldi: i cibi cotti conservati a temperatura ambiente per alcune ore possono essere contaminati da insetti o da altri animali portatori di microrganismi patogeni.

Evitare le carni cotte "al sangue": nei Paesi tropicali gli animali da macello sono frequentemente infestati da larve di tenia che vengono però distrutte dalla cottura. Fare attenzione al pesce di dubbia provenienza; è bene accertarsi che si tratti di prodotto fresco.

Le verdure devono essere accuratamente lavate, meglio se con un disinfettante come l'Amuchina. Evitare i cibi manipolati e quelli venduti all'aperto conservati in condizioni igieniche precarie od in presenza di mosche.

Non consumare cibi e bevande preparate da persone che si trovano soggette ad un attacco di diarrea.

Non dimenticare mai di lavare molto accuratamente le mani (ovviamente con acqua che non sia contaminata!) prima di consumare il cibo.

Ai tropici più che altrove è da evitare l'eccesso di alcolici.

Evitare le bevande gelate, frequenti cause di disturbi gastrointesti-nali che, seppur non pericolosi, contribuiscono ad indebolire l'organismo.

Nelle zone a temperatura elevata, non bere smodatamente perché più si beve e più si suda e con il sudore si disperdono importanti sali minerali (e la sete aumenta).

I RISCHI IN ACQUA (DOLCE E SALATA)


Tenere un corretto comportamento nel corso del viaggio è certamente il metodo migliore, ancor prima di vaccini, profilassi e farmaci vari, per prevenire semplici malesseri o ben più serie malattie infettive o parassitarie. Vediamo dunque alcuni suggerimenti in merito a quali comportamenti tenere durante il viaggio ed il soggiorno all'estero.

Cosa c'è di più piacevole in una calda giornata di sole ai tropici, di un bel bagno? Fiumi, laghi, mari sono sinonimo di relax e divertimento, soprattutto per chi sta passando un periodo di vacanze in un paese esotico. Ma anche qui occorre prudenza. Ai tropici gli specchi di acqua dolce (fiumi, laghi, stagni, pozze) sono frequentemente infetti. Anche se l'acqua è limpida e apparentemente pura e incontaminata potrebbero essere presenti larve (schistosomi) non visibili ad occhio nudo che penetrano attraverso la cute e possono provocare malattie anche a distanza di tempo (bilharziosi o schistosomiasi).

Bisognerà quindi evitare non solo di prendere bagni in acque dolci, ma anche di immergervi i piedi o le mani.

Nelle acque salate i rischi sono rappresentati sopratutto da molluschi,meduse, pesci velenosi, squali ed altri animali marini pericolosi di cui tratteremo più oltre. Vogliamo qui accennare solo a due possibili rischi: quello rappresentato da talune (rare) dermatiti causati da alghe e dalle larve presenti nella sabbia. Nel primo caso è opportuno lavare bene tutto il corpo (comprese le parti coperte dal costume) dopo un bagno in acque ricche di alghe. Nel secondo caso è consigliabile indossare calzature anche quando si passeggia sulla spiaggia ed evitare di sdraiarsi direttamente sulla sabbia ma utilizzare una stuoia in modo da impedire la possibile penetrazione delle larve attraverso la cute. Piuttosto frequenti sono anche reazioni cutanee dovute a contatti con meduse, spugne e coralli. In questi casi bisognerà disinfettare con alcol o applicare acqua salata calda e rimuovere eventuali spicule o tentacoli rimasti nella ferita. Se la reazione allergica è accentuata bisognerà al più presto rivolgersi alle strutture sanitarie. Un utile suggerimento è quello di indossare sandali di plastica con suola resistente al fine di evitare ferite dovute a ricci di mare o di pesci velenosi.

ANIMALI MARINI PERICOLOSI


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ANIMALI MARINI PERICOLOSI

ZANZARE ED ALTRI INSETTI MOLESTI


Tenere un corretto comportamento nel corso del viaggio è certamente il metodo migliore, ancor prima di vaccini, profilassi e farmaci vari, per prevenire semplici malesseri o ben più serie malattie infettive o parassitarie. Vediamo dunque alcuni suggerimenti in merito a quali comportamenti tenere durante il viaggio ed il soggiorno all'estero.

Abbiamo già visto come mosche e zanzare possano essere veicoli di gravi malattie quali il tifo, la febbre gialla e la malaria per le quali esiste la possibilità di ricorrere a vaccini o profilassi. Vi sono però altre gravi malattie o semplici disturbi o fastidi che possono essere trasmesse o provocati dagli insetti. Ricordiamo qui la malattia del sonno provocata dal tripanosoma Glossina Palpalis veicolato dalla famigerata mosca tse-tse, che può avere effetti letali, le piccole infezioni o semplicemente il banale fastidio delle punture. E' quindi evidente come sia opportuno adottare tutte quelle misure che possano contribuire ad evitare il contatto tra l'uomo e gli insetti.

La prima cosa da fare è ricorrere all'uso di repellenti cutanei. Fate attenzione a verificare la durata della protezione offerta dal prodotto usato e applicatelo regolarmente per conservarne l'efficacia. I capi di vestiario realizzati intessuto sufficientemente fitto possono essere di ulteriore aiuto. E' opportuno indossare (soprattutto nelle ore serali) indumenti che coprano la cute il più possibile, quindi pantaloni lunghi, camicie a maniche lunghe, calze. In talune regioni (Carelia, penisola di Kola, Siberia…) gli abitanti usano indossare particolari cappelli dotati di zanzariera: sono comodissimi. In queste stesse aree le zanzare sono milioni e milioni e particolarmente fastidiose. Pur di difendersi adeguatamente non si dovrà quindi avere timore di apparire un po' ridicoli, ma (per esperienza personale) possiamo assicurarvi che chi all'inizio ci derideva non ha poi esitato a fare come noi! Quindi in queste situazioni estreme indossate due paia di calze (uno solo non sarebbe sufficiente a proteggervi!), infilate i calzoni dentro alle calze, (cosicché gli insetti non possano salire da sotto) e per riparare le mani calzate un paio di guanti: la soluzione migliore è quella di infilare un paio di guanti chirurgici che vi consentiranno la perfetta mobilità delle mani (per scrivere, scattare fotografie, cucinare…). Per la notte potrebbe essere utile la zanzariera, ma verificate che non sia bucata, fermatela bene sotto il materasso ed abbiate cura che durante il sonno parti del corpo non siano a contatto con la zanzariera stessa. Se la stanza è dotata di ventilatore o aria condizionata, metteteli in funzione in quanto possono contribuire a tenere lontano le zanzare così come l'uso di spirali fumigene (zampironi) e salviettine al geranio con cui detergere la pelle.

VIPERE, SERPENTI ED ALTRI ANIMALI TERRESTRI


Tenere un corretto comportamento nel corso del viaggio è certamente il metodo migliore, ancor prima di vaccini, profilassi e farmaci vari, per prevenire semplici malesseri o ben più serie malattie infettive o parassitarie. Vediamo dunque alcuni suggerimenti in merito a quali comportamenti tenere durante il viaggio ed il soggiorno all'estero.

Vipere e serpenti possono essere incontrati durante escursioni in montagna o nei paesi tropicali, nei deserti e nelle foreste. (vedere tabella "serpenti" clickando qui) Per prevenire incontri ravvicinati con queste bestiole, è bene fare rumore al proprio passaggio, così da metterli in fuga. L'uso di scarponcini alti alle caviglie e di pantaloni lunghi robusti sono ulteriori utili precauzioni, ma soprattutto bisognerà fare attenzione a dove si mettono i piedi e dove si appoggiano le mani (attenzione quando sollevate sassi, soprattutto nel deserto, o a buchi ed anfratti che potrebbero essere tane o nidi). In caso di morso bisogna lavare bene la ferita e farla sanguinare, quindi stringere un laccio emostatico (a monte della ferita), da allentare ogni 15 minuti per permettere l'afflusso di sangue. L'infortunato dovrà essere prontamente trasferito al più vicino centro sanitario per la somministrazione del siero antiveleno. In caso di morso di vipera, qualora si disponga dell'apposito siero, bisognerà provvedere alla sua inoculazione. Tenere presente che il siero anti-vipera dura solo pochi mesi fuori dal frigorifero. Da qualche tempo esistono in commercio appositi apparecchi che producono scariche elettriche le quali tendono ad annullare ( o contrastare) gli effetti dei morsi velenosi. 

Anche i morsi o le punture di ragni e scorpioni velenosi possono essere pericolosi. Siccome questi animali hanno talvolta la deprecabile abitudine ad infilarsi in abiti e scarpe durante la notte, è opportuno dare a questi ultimi una energica scrollatina prima di indossarli.

Il morso (o anche la semplice leccatura su ferite o pelle abrase) di cani, gatti, volpi ed altri animali selvatici può essere motivo di rischio a causa della rabbia. Bisognerà fare quindi attenzione ad evitare contatti con questi animali (anche morti) se si ha il dubbio possa sussistere questo tipo di pericolo. In caso di morso bisognerà lavare e disinfettare con estrema cura la ferita e raggiungere un centro sanitario dove sia possibile praticare immediatamente una vaccinazione antirabbica. 

SESSO, DROGHE, ALCOL


Tenere un corretto comportamento nel corso del viaggio è certamente il metodo migliore, ancor prima di vaccini, profilassi e farmaci vari, per prevenire semplici malesseri o ben più serie malattie infettive o parassitarie. Vediamo dunque alcuni suggerimenti in merito a quali comportamenti tenere durante il viaggio ed il soggiorno all'estero.

Nella maggior parte dei paesi africani l'AIDS è una piaga sociale estremamente diffusa, ma il pericolo di contrarre questa malattia è presente ormai in ogni angolo del pianeta. La pratica del sesso senza le dovute precauzioni è altamente pericolosa, soprattutto nei paesi del terzo mondo. I contatti sessuali occasionali possono essere fonte di malattie veneree (gonorrea, sifilide, scabbia) o di malattie gravissime e addirittura mortali (HIV-AIDS, epatite B), quindi attenzione a non pagare con la vita qualche momento di piacere.

La forma di cautela più sicura è ovviamente quella dell'astinenza da rapporti occasionali o ancor peggio mercenari, ma se proprio questa è una soluzione che ritenete non praticabile, si faccia uso del preservativo in maniera corretta e costante. Per quanto riguarda l'epatite B si veda quanto già menzionato in precedenza nel paragrafo "Vaccinazioni, quali e quando".

In vari paesi (dall'India alla Danimarca, dal Nepal al Perù, dagli Stati Uniti al Marocco…) non mancherà l'occasione di venire in contatto con la possibilità di assumere droghe. Oltre agli abituali rischi insiti nell'uso e nell'abuso di queste sostanze, all'estero si dovrà usare una cautela in più: non è poi così inusuale che turisti indotti all'uso di droghe (o abuso di alcol) vengano poi derubati di tutto da coloro che si erano presentati come amici o compagni di una sera.

RISCHI DI CARATTERE SOCIO-POLITICO


Tenere un corretto comportamento nel corso del viaggio è certamente il metodo migliore, ancor prima di vaccini, profilassi e farmaci vari, per prevenire semplici malesseri o ben più serie malattie infettive o parassitarie. Vediamo dunque alcuni suggerimenti in merito a quali comportamenti tenere durante il viaggio ed il soggiorno all'estero.
L'integrità fisica del viaggiatore potrebbe essere minacciata anche da eventi di tipo sociale (atti di delinquenza comune, scioperi, manifestazioni…) o politica (guerre, guerriglia, terrorismo…). A tale proposito, nel raccomandare la massima prudenza in tali situazioni, consigliamo di raccogliere informazioni sulla situazione recente nel luogo di destinazione.

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Contenuti a cura del Vagamondo (alias Gian Carlo Banfi) ilvagamondo@alice.it
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