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2006


Un Paese in primo piano


I cavalieri della steppa (Mongolia)

 

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Immagini dal mondo:
galleria fotografica

 

 

 

 

FOTOGRAFIA
SUGGERIMENTI GENERALI

Viaggiare e fotografare sono attività strettamente connesse. Per mantenere vivo il ricordo di un bel viaggio e poterlo raccontare agli amici, l'aiuto di una bella fotografia è quanto di più adatto allo scopo. Ecco allora alcuni consigli pratici. Quello che segue non vuole assolutamente essere un manuale di fotografia. Sono semplicemente delle raccomandazioni e dei suggerimenti scaturiti da anni di esperienza di viaggio in ogni parte del mondo ed il loro intento è solo quello di offrire, soprattutto ai meno esperti, qualche consiglio di base per la realizzazione di belle immagini.

COMPATTE O REFLEX
Se siete agli inizi delle vostre esperienze di fotografi optate per una compatta, automatica, con ottica fissa grandangolare oppure con uno zoom motorizzato (di solito un 35-70 mm). Questo tipo di apparecchio ha il vantaggio di essere facile da usare, di poco ingombro, leggero e consente comunque di realizzare fotografie di buona qualità, soprattutto se la fotocamera è dotata di autofocus, esposizione automatica e flash incorporato ad attivazione automatica in caso di necessità. L'unico compito del fotografo principiante è quello di trovare una bella inquadratura e scattare. In merito all'uso del flash si sappia che per avere un risultato accettabile il soggetto deve trovarsi a non più di 2-4 metri. A volte si vedono fotografi inesperti scattare fotografie in condizioni di scarsa o scarsissima luminosità con l'uso del flash per immortalare un panorama o una scena ampia e distante; in questo caso il risultato è scontato: una foto buia e quasi certamente inutilizzabile.

Nel caso invece siate fotografi con una buona esperienza alle spalle, la vostra fotocamera sarà una reflex con obiettivi intercambiabili. Oggi sul mercato si trovano reflex pratiche e leggere (due caratteristiche di grande importanza), dotate di autofocus e programmi di ripresa automatici, che contribuiscono a semplificarne l'uso.

Una buona idea è quella di portare con sé sia una piccola e versatile compatta che una più impegnativa reflex. Succede talvolta che nel corso del viaggio (soprattutto se in ambienti difficili) la macchina fotografica principale abbia qualche problema. Un urto, una caduta accidentale, l'umidità, la sabbia e non ultime le possibilità di smarrimento e furto, la mettono fuori gioco. Ecco allora tornare utile la provvidenziale fotocamera di riserva. Inoltre vi sono situazioni in cui l'uso della reflex non è possibile, sia per motivi di opportunità (ci sono situazioni in cui è sconveniente farsi vedere fotografare), sia perché i presenti potrebbero non gradire o mal tollerare la presenza di fotografi, sia perché è addirittura vietato. In questi casi la piccola compatta è l'ideale: dà poco nell'occhio, non ha bisogno di regolazioni per scattare, è rapida nell'esecuzione e soprattutto ve ne sono modelli assolutamente silenziosi, privi del caratteristico rumoroso e non dissimulabile "click" delle reflex.

OBIETTIVI, ZOOM
La dotazione del fotografo evoluto prevede la disponibilità di una serie di obiettivi che devono essere in grado di far fronte alle varie necessità. Questo però non deve indurvi a viaggiare con chili e chili di materiale (a meno che stiate viaggiando con lo specifico scopo di realizzare un reportage) che finirebbero con l'essere di ingombro e rappresenterebbero un motivo in più di interesse per ladruncoli e malintenzionati.

Due obiettivi ben scelti rappresentano già una attrezzatura adeguata a risolvere ogni situazione; consigliamo uno zoom corto (35-70 mm oppure 35-105 mm) ed uno zoom lungo (70-210 mm) che consentiranno di affrontare agevolmente quasi tutte le situazioni fotografiche che si dovessero presentare, senza farvi perdere troppo tempo con il cambio di obiettivi. Un'altra soluzione potrebbe essere l'uso di un unico zoom spinto (35-210 mm o addirittura 28-210 mm) che vi consentirebbe, con un solo strumento, di essere sempre pronti a scattare immediatamente. I reportages di viaggio infatti, spesso richiedono tempi molto brevi di reazione e i fotografi viaggiatori sanno quanto frequentemente accada di aver bisogno dello zoom lungo mentre si monta lo zoom corto e viceversa. Spesso il tempo necessario a cambiare l'obiettivo fa si che la situazione sia cambiata e l'opportunità di scattare quella foto sia svanita. Uno zoom così spinto, tuttavia, ha i suoi aspetti negativi. Anzitutto il costo più elevato, poi la minor luminosità che riduce quindi drasticamente la possibilità di utilizzo nelle prime ore del mattino e alla sera, oltre che in presenza di cielo coperto, ambienti chiusi, necessità di tempi di scatto molto brevi. A questo inconveniente si potrebbe ovviare con una pellicola più sensibile, ma la foto perderebbe comunque in nitidezza.

C'è chi, per ovviare alla necessità di continui cambi di obiettivo, usa portare con sé due corpi macchina, sul primo monta lo zoom corto, sul secondo lo zoom lungo. In questo caso è quanto mai opportuno che i due corpi macchina siano intercambiabili, cioè possano montare l'uno l'obiettivo dell'altro (è quindi meglio siano della stessa marca). I più sofisticati fanno in modo che uno dei due corpi macchina sia completamente meccanico, cioè non abbia parti elettriche od elettroniche e non necessiti quindi di batterie. Questo perché in situazioni estreme (grande umidità, freddo intenso…) le parti elettroniche o le batterie possono temporaneamente andare fuori uso. In questo caso la fotocamera meccanica è provvidenziale, perché sempre in grado di operare. Ovviamente l'ipotesi di portare due macchine fotografiche (o due corpi macchina) appesantisce e rende più ingombrante la vostra attrezzatura. Avrete però il vantaggio di poter affrontare anche situazioni di emergenza.

Avendone la possibilità si potrebbe aggiungere un grandangolo spinto (24 mm) in grado di realizzare foto di vasti panorami o di consentire l'inquadratura di monumenti o scene di ampie dimensioni disponendo di poco spazio per arretrare, e un super teleobiettivo (300 mm o addirittura un 500 mm se partite per un safari fotografico) per avvicinare i soggetti più lontani.

ACCESSORI
Nel caso non fosse già incorporato nella fotocamera, bisognerà dotarsi di un flash per le riprese notturne, per gli interni e per altre situazioni di cui parleremo più avanti.
La gamma dei filtri dovrà comprendere un filtro skylight, su ciascun obiettivo a protezione delle lenti, e un filtro polarizzatore per eliminare i riflessi indesiderati. Se vorrete divertirvi in creatività potrete dotarvi anche di filtri colorati e di tutta una vasta gamma di filtri per effetti speciali oggi disponibili sul mercato.

Assolutamente da non dimenticare una adeguata scorta di batterie di ricambio, senza le quali la vostra preziosa attrezzatura potrebbe diventare solo un inutile peso. All'estero non è sempre agevole trovare ricambi idonei.

Anche un treppiede, telescopico e di ridotte dimensioni, può tornare utile nel caso di autoscatti oppure di fotografie in presenza di scarsità di luce o di scatti con lunghi tempi di esposizione. In questi ultimi casi servirà anche un cavetto per lo scatto.

Per difendere le vostre pellicole dai raggi x delle apparecchiature per il controllo dei bagagli (in particolare in taluni paesi del terzo mondo), dalla polvere e dall'umidità, esistono in commercio alcuni appositi box portarullini oppure, in alternativa, i sacchetti d'alluminio, che, meno costosi ed ingombranti, assolvono egualmente bene a questi compiti.

Per concludere con l'accessoristica, procuratevi una borsa a più scomparti per la fotrocamera, gli obiettivi e gli accessori. Dovrà essere imbottita, robusta, leggera e soprattutto impermeabile. 

PELLICOLE
In molti paesi stranieri, soprattutto quelli meno sviluppati, spesso è difficile reperire pellicole fotografiche, soprattutto per diapositive. Non è nemmeno infrequente che venditori di pochi scrupoli tentino di rifilarvi pellicole scadute o non ben conservate. Perciò è assolutamente raccomandato partire con una buona scorta di rullini, siano essi in bianco e nero, a colori oppure diapositive. Portatene con voi più di quanti prevedete di utilizzarne; se avanzeranno torneranno utili in un successivo viaggio. Se dovessero essere insufficienti, come già detto, potrebbe essere un problema.

Per nostra esperienza personale vi suggeriamo di utilizzare pellicole per diapositive. Anzitutto sono meno costose, poi hanno il vantaggio di venire proiettate con una resa spettacolare senza dubbio maggiore. Inoltre, da una diapositiva è sempre possibile ottenere una fotografia, cosa che non è realizzabile invece nel caso contrario.

Il tipo di pellicola da portare con sé, è in funzione della meta del viaggio. Se si prevede di visitare luoghi ricchi di luce, sarà meglio optare per pellicole da 50 oppure da 64 ASA perché offrono una resa cromatica migliore. Le pellicole da 100 ASA sono più versatili e utilizzabili anche in condizioni di luce più ridotta o con necessità di tempi di esposizione più rapidi. Per le situazioni di scarsa luminosità è preferibile optare per le pellicole da 200 ASA, utili anche per fotografare soggetti in rapido movimento o addirittura per quelle da 400/800/1600 ASA, per situazioni ancora più critiche. Tenete però presente che più le pellicole hanno un numero alto (cioè più sono sensibili) e tanto più perdono in qualità, con una definizione delle immagini più scadente (l'immagine risulterà più "granulosa"). In aeroporto poi, le pellicole più sensibili necessitano di una attenzione particolare, poiché potrebbero venir danneggiate dai raggi delle apparecchiature per il controllo dei bagagli.

AL MOMENTO DEL CLICK

Quando è il momento di scattare impugnate saldamente la fotocamera con entrambe le mani. Se state usando un tempo di esposizione lungo, appoggiatevi ad un sostegno (muro, albero, terreno…) e trattenete il respiro mentre scattate. In questo modo eviterete, o ridurrete, il rischio di foto "mosse".

Una fotografia di reportage non deve essere banale ma deve poter trasmettere un'emozione. Nei corsi di fotografia si insegna che una buona foto (o una serie di foto) deve avere almeno una di queste caratteristiche:

• trasmettere un sentimento
• suggerire una storia
• descrivere un momento di vita
• documentare un aspetto particolare o insolito

Ecco qui di seguito alcuni suggerimenti per realizzare foto di buon livello grafico e di contenuto

• esaltare l'aspetto geometrico
• accentuare la presenza di uno o più colori
• sottolineare il vuoto (cioè mettere pochissime cose nell'inquadratura)
• al contrario del caso precedente sottolineare l'insieme, la massa, il tutto pieno (mettere tantissime cose nell'inquadratura)
• non trascurare la foto di un particolare (l'ideale è una serie di tre foto: d'insieme o panoramica, del soggetto che interessa, di un particolare dello stesso)
• sottolineare il dettaglio (anche spinto) soprattutto se serve a sottolineare o interpretare un sentimento o una situazione (una mano tesa, una scarpa rotta, il muso insanguinato del leone che mangia la preda, il fregio di una casa o di un monumento…)
• l'esaltazione della ripetitività di motivi ricorrenti (oggetti, linee, figure…) da forza alla composizione
• nelle foto di orizzonti (mare, pianura deserto) evitare di porre la linea dell'orizzonte al centro dell'inquadratura: spostarla molto in basso (riempiendo l'inquadratura di cielo e/o di nuvole) oppure molto in alto (in pratica mettendo in risalto il terreno, l'erba o lo specchio d'acqua)
• le foto che comprendono la linea dell'orizzonte debbono assolutamente avere questa linea perfettamente diritta (orizzontale) e non inclinata da una parte
• provare qualche foto eliminando del tutto l'orizzonte
• provare qualche foto da rasoterra oppure puntando verso il basso (con l'orizzonte quasi all'estremità superiore del fotogramma)
• se si vuole esaltare il senso del movimento, inquadrare il soggetto con le spalle vicino al bordo della foto lasciando davanti ad esso lo spazio verso cui si muove. Evitare di mettere il soggetto perfettamente al centro del fotogramma. Lo stesso vale nel caso in cui si realizzi un primo piano di profilo: lasciare una quantità maggiore di spazio nella direzione in cui guardano gli occhi
• il soggetto deve riempire una parte importante del fotogramma: evitate di fotografare un uccello, una farfalla, un personaggio lontano che una volta sviluppata la fotografia occupino una porzione di fotogramma minima finendo con l'essere irriconoscibili. Se ci si trova troppo lontani dal soggetto, piuttosto lasciar perdere risparmiando una inutile foto
• quando si fotografano bambini, soggetti seduti a terra o comunque più bassi rispetto a chi fotografa, non scattare la foto dall'alto in basso, ma mettersi allo stesso livello del soggetto inquadrato
• al contrario, può essere d'effetto una foto scattata dal basso verso l'alto per accentuare il personaggio o per metterlo in risalto rispetto lo sfondo del cielo o per renderlo più incombente
• si provi a rendere l'effetto del movimento; puntare l'obiettivo verso il soggetto e muoversi per mantenerlo nel mirino; un tempo lento sfumerà lo sfondo (e a volte anche parte del soggetto) dando la sensazione del movimento
• si abbia cura di scattare le foto con la luce migliore, magari ritornando sul posto quando il soggetto (monumento, panorama, montagna…) si trova illuminato correttamente (non sia controluce)
• la luce migliore è quella del mattino oppure del tardo pomeriggio. La luce della giornata piena (da mezzogiorno alle tre del pomeriggio) è troppo forte, appiattisce, smorza i colori, annulla i contrasti
• nelle foto di paesaggi o di monumenti di grande dimensione, cercare di mettere sempre l'elemento umano: servirà per dare il senso delle proporzioni
• quando c'è il rischio che l'immagine non riesca a dare il senso della profondità oppure delle dimensioni del soggetto, inserire nel fotogramma un elemento dalle dimensioni familiari che ne consenta una corretta lettura (un personaggio, un oggetto noto, un animale…)
• nelle foto di viaggio la gente è di fondamentale importanza per rendere vivo l'ambiente e la vostra esperienza. Capita a volte di vedere reportages di viaggio con bellissime immagini ma pochissimi o nessun personaggio: il risultato è la mancanza di un elemento fondamentale come quello umano, con il rischio concreto dell'incompletezza o, ancora peggio, nella noia
• la gente del posto va ritratta nelle sue occupazione quotidiane ed in atteggiamenti naturali, evitare di farli mettere in posa. L'ideale sarebbe fotografarli a loro insaputa. Non si dimentichi però di essere rispettosi! Se il soggetto non vuole essere fotografato non insistete, meglio una foto in meno ma mai venir meno al rispetto degli altri!!
• evitare di aggredire gli abitanti locali con le macchine fotografiche. Non è raro vedere in giro per il mondo scene deprecabili di un gruppo di "ossessi" che piomba all'improvviso, circonda e mitraglia a raffica di scatti un povero disgraziato impaurito che nemmeno riesce a capire bene cosa stia succedendo. Non ci stanchiamo di ripeterlo: il rispetto degli altri prima di tutto! E' molto meglio avvicinarsi con atteggiamento amichevole, senza macchina fotografica in vista, avere un approccio positivo e solo in un secondo momento passare alle foto. In alternativa si scattino le foto senza farsi notare.
• una o più foto del o dei mezzi utilizzati per compiere il viaggio, danno un senso più compiuto al racconto del viaggio stesso
• quando si dorme in tenda o in capanne, si cucina all'aperto, si lavano i piatti in un ruscello, si chiacchiera attorno al fuoco, si cambia un pneumatico bucato, ricordarsi di scattare qualche foto: sono tutte situazioni che aiutano a raccontare le esperienze di viaggio
• cercate di rendere l'atmosfera che vi circonda, cogliendo i particolari che vi colpiscono maggiormente (una risata, un pianto, un atteggiamento, un insieme di colori, una forma, un particolare curioso o caratteristico…) 
• Soprattutto se si tratta di un monumento o di un'architettura, prima di scattare girare attorno al soggetto alla ricerca della luce e dell'inquadratura più suggestiva, magari filtrata da quinte o da elementi di contorno (da dietro un arco, tra le fronde di un albero, da una porta socchiusa, con dei fiori, con uno sfondo particolare…)
• nelle foto di ritratti evitare la luce forte e diretta che dà un contrasto eccessivo e ombre dure; meglio all'ombra, col sole velato o celato dalle nuvole, con luce morbide e diffusa
• se il soggetto è in controluce le fotocamere automatiche vengono influenzate dalla luce dello sfondo, ciò provoca una esposizione in automatico ridotta rispetto a quanto necessario. Il risultato sono ritratti scuri e sottoesposti. La soluzione è quella di dare un colpo di flash sul soggetto per schiarirlo, oppure posizionarsi sul manuale e aprire l'obiettivo di uno o due diaframmi in più.
• i bambini vanno fotografati a loro insaputa, quando sono in atteggiamenti naturali

E inoltre

• quando si cambia il rullino, farlo in un luogo riparato; evitare la luce diretta del sole e fare attenzione alla polvere, agli spruzzi d'acqua, alla pioggia, alla sabbia…
• Tenere la fotocamera e gli obiettivi ben puliti, utilizzando il materiale apposito (pennello a soffietto, liquido per lenti, cartine per la pulizia delle lenti…)
• per proteggere le lenti degli obiettivi da graffi e urti, è consigliabile montare un filtro sky-light
• al momento di riporre gli obiettivi nella borsa, avvitate sempre i tappi, sia quello anteriore che, soprattutto, quello posteriore. Se la lente posteriore viene danneggiata o graffiata, essendo quella più vicina alla pellicola, può compromettere in maniera determinante l'utilizzabilità dell'obiettivo
• il freddo intenso può creare problemi all'apparecchiatura, in particolare si potrebbe bloccare il diaframma (con temperature sottozero da -10°C in giù). Bisognerà allora riparare il più possibile la fotocamera (riscaldandola col calore del corpo, tenendola al riparo sotto la giacca a vento)
• prima di partire sostituite le batterie mettendone di nuove e portate con voi delle batteria di riserva. A casa le batterie vanno conservate in un luogo fresco, il frigorifero è l'ideale (non il congelatore!!)
• anche le pellicole si conservano più a lungo se tenute in frigorifero 
• prima di partire per un viaggio controllate l'efficienza della vostra apparecchiatura; se è di recente acquisto rileggetevi il manuale di istruzioni ed eventualmente fatene una fotocopia da portare con voi

AL RITORNO

Tornati dal viaggio portate al più presto i rullini dal vostro fotografo di fiducia per lo sviluppo.
Quando il materiale sviluppato vi viene restituito provvedete subito a catalogarlo. Se si tratta di foto apponete sul retro una etichetta adesiva (non scrivete direttamente sul retro della foto, potreste rovinarla!) sulla quale avrete annotato la data ed il luogo in cui la foto è stata scattata, ed una breve descrizione del soggetto (per esempio: Samarcanda-mausoleo di Tamerlano; Botswana-donna di etnia Himba; Puskar-festa di Brahma; Acapulco-Nicoletta sulla spiaggia…). Se invece si tratta di diapositive annotate nell'angolo in alto a destra una doppia numerazione dove il primo numero rappresenterà il numero progressivo della diapositiva per ciascun rullino, ed il secondo il numero progressivo dei rullini (per esempio la diapositiva contrassegnata con la numerazione 4/82 sarà la quarta diapositiva dell'ottantaduesimo rullino da voi scattato). Provvedete poi ad annotare su un apposito quaderno (o sul vostro computer) numerazione, data, luogo e breve descrizione come nell'esempio precedente. Se non annoterete questi elementi, a distanza di qualche anno (e, vi auguriamo, di molti viaggi) non riuscirete più a ricordare dove, quando e cosa avete fotografato!
Nel riordinare il materiale (foto sull'album o diapositive predisposte per la proiezione) organizzate le vostre immagini intorno ad un tema, non necessariamente in ordine cronologico. Intercalatele con immagini di carte geografiche o di indicazioni stradali e prevedete una varietà di inquadrature: panorami, campi lunghi, primi piani, dettagli, paesaggi, monumenti, animali, personaggi, azioni, scene di viaggio (mentre montate una tenda, guidate o caricate i bagagli…). Nella scelta del materiale siate molto critici e scartate tutto quanto non è di buona qualità (anche se questo vi costerà emotivamente). Poi tra quanto ha superato questa prima cernita, scegliete quello da presentare al vostro pubblico (in particolare nel caso di proiezione di diapositive). Soprattutto, in questo secondo caso, abbiate l'accortezza di contenere la durata della proiezione a non più di 45 minuti. Oltre tale limite l'interesse viene meno e rischiate di annoiare i vostri spettatori. Secondo quanto vorrete che sia ampio il vostro commento durante la proiezione, contenete il numero delle diapositive tra 150 e 250, in ogni caso mai più di 300.
Conservate le fotografie in album ordinati, i negativi in un portanegativi trasparente e le diapositive in caricatori per proiettori o negli appositi fogli di plastica trasparente con le taschine, oppure in una scatola o in cassetti con separatori. Foto, negativi e diapositive vanno conservarti in un luogo fresco, buio, asciutto e privo di polvere. In particolare non vanno lasciati alla luce del sole perché sbiadiscono.
Per tenere le diapositive con il lato giusto in alto e nel corretto ordine di proiezione, disponetele tutte nel modo corretto, poi tracciate una riga diagonale lungo tutto il mazzetto sul lato della diapositiva che viene inserito nel proiettore rivolto verso l'alto. Se una diapositiva finisce fuori posto ve ne accorgerete immediatamente perché la riga risulterà spezzata. Anche nel caso di caduta accidentale delle diapositive, l'aver tracciato questa riga vi sarà di aiuto nel riposizionarle nel giusto ordine.
Se siete particolarmente abili nella fotografia o se avete tra le mani un servizio decisamente interessante, potrebbe venirvi voglia di proporlo a qualche rivista di viaggi. 


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Contenuti a cura del Vagamondo (alias Gian Carlo Banfi) ilvagamondo@alice.it
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