FOTOGRAFIA |
SUGGERIMENTI
GENERALI |
Viaggiare
e fotografare sono attività strettamente connesse. Per mantenere vivo il
ricordo di un bel viaggio e poterlo raccontare agli amici, l'aiuto di una
bella fotografia è quanto di più adatto allo scopo. Ecco allora alcuni
consigli pratici. Quello che segue non vuole assolutamente essere un
manuale di fotografia. Sono semplicemente delle raccomandazioni e dei
suggerimenti scaturiti da anni di esperienza di viaggio in ogni parte del
mondo ed il loro intento è solo quello di offrire, soprattutto ai meno
esperti, qualche consiglio di base per la realizzazione di belle immagini.
COMPATTE O REFLEX
Se siete agli inizi delle vostre esperienze di fotografi optate per una compatta,
automatica, con ottica fissa grandangolare oppure con uno zoom motorizzato
(di solito un 35-70 mm). Questo tipo di apparecchio ha il vantaggio di
essere facile da usare, di poco ingombro, leggero e consente comunque di
realizzare fotografie di buona qualità, soprattutto se la fotocamera è
dotata di autofocus, esposizione automatica e flash incorporato ad
attivazione automatica in caso di necessità. L'unico compito del
fotografo principiante è quello di trovare una bella inquadratura e
scattare. In merito all'uso del flash si sappia che per avere un risultato
accettabile il soggetto deve trovarsi a non più di 2-4 metri. A volte si
vedono fotografi inesperti scattare fotografie in condizioni di scarsa o
scarsissima luminosità con l'uso del flash per immortalare un panorama o
una scena ampia e distante; in questo caso il risultato è scontato: una
foto buia e quasi certamente inutilizzabile.
Nel caso invece siate fotografi con una buona esperienza alle spalle, la
vostra fotocamera sarà una reflex con obiettivi intercambiabili.
Oggi sul mercato si trovano reflex pratiche e leggere (due caratteristiche
di grande importanza), dotate di autofocus e programmi di ripresa
automatici, che contribuiscono a semplificarne l'uso.
Una buona idea è quella di portare con sé sia una piccola e versatile
compatta che una più impegnativa reflex. Succede talvolta che nel corso
del viaggio (soprattutto se in ambienti difficili) la macchina fotografica
principale abbia qualche problema. Un urto, una caduta accidentale,
l'umidità, la sabbia e non ultime le possibilità di smarrimento e furto,
la mettono fuori gioco. Ecco allora tornare utile la provvidenziale
fotocamera di riserva. Inoltre vi sono situazioni in cui l'uso della
reflex non è possibile, sia per motivi di opportunità (ci sono
situazioni in cui è sconveniente farsi vedere fotografare), sia perché i
presenti potrebbero non gradire o mal tollerare la presenza di fotografi,
sia perché è addirittura vietato. In questi casi la piccola compatta è
l'ideale: dà poco nell'occhio, non ha bisogno di regolazioni per
scattare, è rapida nell'esecuzione e soprattutto ve ne sono modelli
assolutamente silenziosi, privi del caratteristico rumoroso e non
dissimulabile "click" delle reflex.
OBIETTIVI, ZOOM
La dotazione del fotografo evoluto prevede la disponibilità di una serie
di obiettivi che devono essere in grado di far fronte alle varie necessità.
Questo però non deve indurvi a viaggiare con chili e chili di materiale
(a meno che stiate viaggiando con lo specifico scopo di realizzare un
reportage) che finirebbero con l'essere di ingombro e rappresenterebbero
un motivo in più di interesse per ladruncoli e malintenzionati.
Due obiettivi ben scelti rappresentano già una attrezzatura adeguata a
risolvere ogni situazione; consigliamo uno zoom corto (35-70 mm
oppure 35-105 mm) ed uno zoom lungo (70-210 mm) che consentiranno
di affrontare agevolmente quasi tutte le situazioni fotografiche che si
dovessero presentare, senza farvi perdere troppo tempo con il cambio di
obiettivi. Un'altra soluzione potrebbe essere l'uso di un unico zoom
spinto (35-210 mm o addirittura 28-210 mm) che vi consentirebbe, con
un solo strumento, di essere sempre pronti a scattare immediatamente. I
reportages di viaggio infatti, spesso richiedono tempi molto brevi di
reazione e i fotografi viaggiatori sanno quanto frequentemente accada di
aver bisogno dello zoom lungo mentre si monta lo zoom corto e viceversa.
Spesso il tempo necessario a cambiare l'obiettivo fa si che la situazione
sia cambiata e l'opportunità di scattare quella foto sia svanita. Uno
zoom così spinto, tuttavia, ha i suoi aspetti negativi. Anzitutto il
costo più elevato, poi la minor luminosità che riduce quindi
drasticamente la possibilità di utilizzo nelle prime ore del mattino e
alla sera, oltre che in presenza di cielo coperto, ambienti chiusi,
necessità di tempi di scatto molto brevi. A questo inconveniente si
potrebbe ovviare con una pellicola più sensibile, ma la foto perderebbe
comunque in nitidezza.
C'è chi, per ovviare alla necessità di continui cambi di obiettivo, usa
portare con sé due corpi macchina, sul primo monta lo zoom corto, sul
secondo lo zoom lungo. In questo caso è quanto mai opportuno che i due
corpi macchina siano intercambiabili, cioè possano montare l'uno
l'obiettivo dell'altro (è quindi meglio siano della stessa marca). I più
sofisticati fanno in modo che uno dei due corpi macchina sia completamente
meccanico, cioè non abbia parti elettriche od elettroniche e non
necessiti quindi di batterie. Questo perché in situazioni estreme (grande
umidità, freddo intenso…) le parti elettroniche o le batterie possono
temporaneamente andare fuori uso. In questo caso la fotocamera meccanica
è provvidenziale, perché sempre in grado di operare. Ovviamente
l'ipotesi di portare due macchine fotografiche (o due corpi macchina)
appesantisce e rende più ingombrante la vostra attrezzatura. Avrete però
il vantaggio di poter affrontare anche situazioni di emergenza.
Avendone la possibilità si potrebbe aggiungere un grandangolo spinto
(24 mm) in grado di realizzare foto di vasti panorami o di consentire
l'inquadratura di monumenti o scene di ampie dimensioni disponendo di poco
spazio per arretrare, e un super teleobiettivo (300 mm o
addirittura un 500 mm se partite per un safari fotografico) per avvicinare
i soggetti più lontani.
ACCESSORI
Nel caso non fosse già incorporato nella fotocamera, bisognerà dotarsi
di un flash per le riprese notturne, per gli interni e per altre
situazioni di cui parleremo più avanti.
La gamma dei filtri dovrà comprendere un filtro skylight, su
ciascun obiettivo a protezione delle lenti, e un filtro polarizzatore
per eliminare i riflessi indesiderati. Se vorrete divertirvi in creatività
potrete dotarvi anche di filtri colorati e di tutta una vasta gamma
di filtri per effetti speciali oggi disponibili sul mercato.
Assolutamente da non dimenticare una adeguata scorta di batterie di
ricambio, senza le quali la vostra preziosa attrezzatura potrebbe
diventare solo un inutile peso. All'estero non è sempre agevole trovare
ricambi idonei.
Anche un treppiede, telescopico e di ridotte dimensioni, può
tornare utile nel caso di autoscatti oppure di fotografie in presenza di
scarsità di luce o di scatti con lunghi tempi di esposizione. In questi
ultimi casi servirà anche un cavetto per lo scatto.
Per difendere le vostre pellicole dai raggi x delle apparecchiature per il
controllo dei bagagli (in particolare in taluni paesi del terzo mondo),
dalla polvere e dall'umidità, esistono in commercio alcuni appositi box portarullini
oppure, in alternativa, i sacchetti d'alluminio, che, meno costosi ed
ingombranti, assolvono egualmente bene a questi compiti.
Per concludere con l'accessoristica, procuratevi una borsa a più
scomparti per la fotrocamera, gli obiettivi e gli accessori. Dovrà essere
imbottita, robusta, leggera e soprattutto impermeabile.
PELLICOLE
In molti paesi stranieri, soprattutto quelli meno sviluppati, spesso è
difficile reperire pellicole fotografiche, soprattutto per diapositive.
Non è nemmeno infrequente che venditori di pochi scrupoli tentino di
rifilarvi pellicole scadute o non ben conservate. Perciò è assolutamente
raccomandato partire con una buona scorta di rullini, siano essi in bianco
e nero, a colori oppure diapositive. Portatene con voi più di quanti
prevedete di utilizzarne; se avanzeranno torneranno utili in un successivo
viaggio. Se dovessero essere insufficienti, come già detto, potrebbe
essere un problema.
Per nostra esperienza personale vi suggeriamo di utilizzare pellicole per
diapositive. Anzitutto sono meno costose, poi hanno il vantaggio di venire
proiettate con una resa spettacolare senza dubbio maggiore. Inoltre, da
una diapositiva è sempre possibile ottenere una fotografia, cosa che non
è realizzabile invece nel caso contrario.
Il tipo di pellicola da portare con sé, è in funzione della meta del
viaggio. Se si prevede di visitare luoghi ricchi di luce, sarà meglio
optare per pellicole da 50 oppure da 64 ASA perché offrono una resa
cromatica migliore. Le pellicole da 100 ASA sono più versatili e
utilizzabili anche in condizioni di luce più ridotta o con necessità di
tempi di esposizione più rapidi. Per le situazioni di scarsa luminosità
è preferibile optare per le pellicole da 200 ASA, utili anche per
fotografare soggetti in rapido movimento o addirittura per quelle da
400/800/1600 ASA, per situazioni ancora più critiche. Tenete però
presente che più le pellicole hanno un numero alto (cioè più sono
sensibili) e tanto più perdono in qualità, con una definizione delle
immagini più scadente (l'immagine risulterà più "granulosa").
In aeroporto poi, le pellicole più sensibili necessitano di una
attenzione particolare, poiché potrebbero venir danneggiate dai raggi
delle apparecchiature per il controllo dei bagagli.
Quando è
il momento di scattare impugnate saldamente la fotocamera con entrambe le
mani. Se state usando un tempo di esposizione lungo, appoggiatevi ad un
sostegno (muro, albero, terreno…) e trattenete il respiro mentre
scattate. In questo modo eviterete, o ridurrete, il rischio di foto
"mosse".
Una fotografia di reportage non deve essere banale ma deve poter
trasmettere un'emozione. Nei corsi di fotografia si insegna che una buona
foto (o una serie di foto) deve avere almeno una di queste
caratteristiche:
• trasmettere un sentimento
• suggerire una storia
• descrivere un momento di vita
• documentare un aspetto particolare o insolito
Ecco qui di seguito alcuni suggerimenti per realizzare foto di buon
livello grafico e di contenuto
• esaltare l'aspetto geometrico
• accentuare la presenza di uno o più colori
• sottolineare il vuoto (cioè mettere pochissime cose
nell'inquadratura)
• al contrario del caso precedente sottolineare l'insieme, la massa, il
tutto pieno (mettere tantissime cose nell'inquadratura)
• non trascurare la foto di un particolare (l'ideale è una serie di tre
foto: d'insieme o panoramica, del soggetto che interessa, di un
particolare dello stesso)
• sottolineare il dettaglio (anche spinto) soprattutto se serve a
sottolineare o interpretare un sentimento o una situazione (una mano tesa,
una scarpa rotta, il muso insanguinato del leone che mangia la preda, il
fregio di una casa o di un monumento…)
• l'esaltazione della ripetitività di motivi ricorrenti (oggetti,
linee, figure…) da forza alla composizione
• nelle foto di orizzonti (mare, pianura deserto) evitare di porre la
linea dell'orizzonte al centro dell'inquadratura: spostarla molto in basso
(riempiendo l'inquadratura di cielo e/o di nuvole) oppure molto in alto
(in pratica mettendo in risalto il terreno, l'erba o lo specchio d'acqua)
• le foto che comprendono la linea dell'orizzonte debbono assolutamente
avere questa linea perfettamente diritta (orizzontale) e non inclinata da
una parte
• provare qualche foto eliminando del tutto l'orizzonte
• provare qualche foto da rasoterra oppure puntando verso il basso (con
l'orizzonte quasi all'estremità superiore del fotogramma)
• se si vuole esaltare il senso del movimento, inquadrare il soggetto
con le spalle vicino al bordo della foto lasciando davanti ad esso lo
spazio verso cui si muove. Evitare di mettere il soggetto perfettamente al
centro del fotogramma. Lo stesso vale nel caso in cui si realizzi un primo
piano di profilo: lasciare una quantità maggiore di spazio nella
direzione in cui guardano gli occhi
• il soggetto deve riempire una parte importante del fotogramma: evitate
di fotografare un uccello, una farfalla, un personaggio lontano che una
volta sviluppata la fotografia occupino una porzione di fotogramma minima
finendo con l'essere irriconoscibili. Se ci si trova troppo lontani dal
soggetto, piuttosto lasciar perdere risparmiando una inutile foto
• quando si fotografano bambini, soggetti seduti a terra o comunque più
bassi rispetto a chi fotografa, non scattare la foto dall'alto in basso,
ma mettersi allo stesso livello del soggetto inquadrato
• al contrario, può essere d'effetto una foto scattata dal basso verso
l'alto per accentuare il personaggio o per metterlo in risalto rispetto lo
sfondo del cielo o per renderlo più incombente
• si provi a rendere l'effetto del movimento; puntare l'obiettivo verso
il soggetto e muoversi per mantenerlo nel mirino; un tempo lento sfumerà
lo sfondo (e a volte anche parte del soggetto) dando la sensazione del
movimento
• si abbia cura di scattare le foto con la luce migliore, magari
ritornando sul posto quando il soggetto (monumento, panorama, montagna…)
si trova illuminato correttamente (non sia controluce)
• la luce migliore è quella del mattino oppure del tardo pomeriggio. La
luce della giornata piena (da mezzogiorno alle tre del pomeriggio) è
troppo forte, appiattisce, smorza i colori, annulla i contrasti
• nelle foto di paesaggi o di monumenti di grande dimensione, cercare di
mettere sempre l'elemento umano: servirà per dare il senso delle
proporzioni
• quando c'è il rischio che l'immagine non riesca a dare il senso della
profondità oppure delle dimensioni del soggetto, inserire nel fotogramma
un elemento dalle dimensioni familiari che ne consenta una corretta
lettura (un personaggio, un oggetto noto, un animale…)
• nelle foto di viaggio la gente è di fondamentale importanza per
rendere vivo l'ambiente e la vostra esperienza. Capita a volte di vedere
reportages di viaggio con bellissime immagini ma pochissimi o nessun
personaggio: il risultato è la mancanza di un elemento fondamentale come
quello umano, con il rischio concreto dell'incompletezza o, ancora peggio,
nella noia
• la gente del posto va ritratta nelle sue occupazione quotidiane ed in
atteggiamenti naturali, evitare di farli mettere in posa. L'ideale sarebbe
fotografarli a loro insaputa. Non si dimentichi però di essere
rispettosi! Se il soggetto non vuole essere fotografato non insistete,
meglio una foto in meno ma mai venir meno al rispetto degli altri!!
• evitare di aggredire gli abitanti locali con le macchine fotografiche.
Non è raro vedere in giro per il mondo scene deprecabili di un gruppo di
"ossessi" che piomba all'improvviso, circonda e mitraglia a
raffica di scatti un povero disgraziato impaurito che nemmeno riesce a
capire bene cosa stia succedendo. Non ci stanchiamo di ripeterlo: il
rispetto degli altri prima di tutto! E' molto meglio avvicinarsi con
atteggiamento amichevole, senza macchina fotografica in vista, avere un
approccio positivo e solo in un secondo momento passare alle foto. In
alternativa si scattino le foto senza farsi notare.
• una o più foto del o dei mezzi utilizzati per compiere il viaggio,
danno un senso più compiuto al racconto del viaggio stesso
• quando si dorme in tenda o in capanne, si cucina all'aperto, si lavano
i piatti in un ruscello, si chiacchiera attorno al fuoco, si cambia un
pneumatico bucato, ricordarsi di scattare qualche foto: sono tutte
situazioni che aiutano a raccontare le esperienze di viaggio
• cercate di rendere l'atmosfera che vi circonda, cogliendo i
particolari che vi colpiscono maggiormente (una risata, un pianto, un
atteggiamento, un insieme di colori, una forma, un particolare curioso o
caratteristico…)
• Soprattutto se si tratta di un monumento o di un'architettura, prima
di scattare girare attorno al soggetto alla ricerca della luce e
dell'inquadratura più suggestiva, magari filtrata da quinte o da elementi
di contorno (da dietro un arco, tra le fronde di un albero, da una porta
socchiusa, con dei fiori, con uno sfondo particolare…)
• nelle foto di ritratti evitare la luce forte e diretta che dà un
contrasto eccessivo e ombre dure; meglio all'ombra, col sole velato o
celato dalle nuvole, con luce morbide e diffusa
• se il soggetto è in controluce le fotocamere automatiche vengono
influenzate dalla luce dello sfondo, ciò provoca una esposizione in
automatico ridotta rispetto a quanto necessario. Il risultato sono
ritratti scuri e sottoesposti. La soluzione è quella di dare un colpo di
flash sul soggetto per schiarirlo, oppure posizionarsi sul manuale e
aprire l'obiettivo di uno o due diaframmi in più.
• i bambini vanno fotografati a loro insaputa, quando sono in
atteggiamenti naturali
E inoltre
• quando si cambia il rullino, farlo in un luogo riparato; evitare la
luce diretta del sole e fare attenzione alla polvere, agli spruzzi
d'acqua, alla pioggia, alla sabbia…
• Tenere la fotocamera e gli obiettivi ben puliti, utilizzando il
materiale apposito (pennello a soffietto, liquido per lenti, cartine per
la pulizia delle lenti…)
• per proteggere le lenti degli obiettivi da graffi e urti, è
consigliabile montare un filtro sky-light
• al momento di riporre gli obiettivi nella borsa, avvitate sempre i
tappi, sia quello anteriore che, soprattutto, quello posteriore. Se la
lente posteriore viene danneggiata o graffiata, essendo quella più vicina
alla pellicola, può compromettere in maniera determinante l'utilizzabilità
dell'obiettivo
• il freddo intenso può creare problemi all'apparecchiatura, in
particolare si potrebbe bloccare il diaframma (con temperature sottozero
da -10°C in giù). Bisognerà allora riparare il più possibile la
fotocamera (riscaldandola col calore del corpo, tenendola al riparo sotto
la giacca a vento)
• prima di partire sostituite le batterie mettendone di nuove e portate
con voi delle batteria di riserva. A casa le batterie vanno conservate in
un luogo fresco, il frigorifero è l'ideale (non il congelatore!!)
• anche le pellicole si conservano più a lungo se tenute in
frigorifero
• prima di partire per un viaggio controllate l'efficienza della vostra
apparecchiatura; se è di recente acquisto rileggetevi il manuale di
istruzioni ed eventualmente fatene una fotocopia da portare con voi
Tornati
dal viaggio portate al più presto i rullini dal vostro fotografo di
fiducia per lo sviluppo.
Quando il materiale sviluppato vi viene restituito provvedete subito a
catalogarlo. Se si tratta di foto apponete sul retro una etichetta adesiva
(non scrivete direttamente sul retro della foto, potreste rovinarla!)
sulla quale avrete annotato la data ed il luogo in cui la foto è stata
scattata, ed una breve descrizione del soggetto (per esempio:
Samarcanda-mausoleo di Tamerlano; Botswana-donna di etnia Himba;
Puskar-festa di Brahma; Acapulco-Nicoletta sulla spiaggia…). Se invece
si tratta di diapositive annotate nell'angolo in alto a destra una doppia
numerazione dove il primo numero rappresenterà il numero progressivo
della diapositiva per ciascun rullino, ed il secondo il numero progressivo
dei rullini (per esempio la diapositiva contrassegnata con la numerazione
4/82 sarà la quarta diapositiva dell'ottantaduesimo rullino da voi
scattato). Provvedete poi ad annotare su un apposito quaderno (o sul
vostro computer) numerazione, data, luogo e breve descrizione come
nell'esempio precedente. Se non annoterete questi elementi, a distanza di
qualche anno (e, vi auguriamo, di molti viaggi) non riuscirete più a
ricordare dove, quando e cosa avete fotografato!
Nel riordinare il materiale (foto sull'album o diapositive predisposte per
la proiezione) organizzate le vostre immagini intorno ad un tema, non
necessariamente in ordine cronologico. Intercalatele con immagini di carte
geografiche o di indicazioni stradali e prevedete una varietà di
inquadrature: panorami, campi lunghi, primi piani, dettagli, paesaggi,
monumenti, animali, personaggi, azioni, scene di viaggio (mentre montate
una tenda, guidate o caricate i bagagli…). Nella scelta del materiale
siate molto critici e scartate tutto quanto non è di buona qualità
(anche se questo vi costerà emotivamente). Poi tra quanto ha superato
questa prima cernita, scegliete quello da presentare al vostro pubblico
(in particolare nel caso di proiezione di diapositive). Soprattutto, in
questo secondo caso, abbiate l'accortezza di contenere la durata della
proiezione a non più di 45 minuti. Oltre tale limite l'interesse viene
meno e rischiate di annoiare i vostri spettatori. Secondo quanto vorrete
che sia ampio il vostro commento durante la proiezione, contenete il
numero delle diapositive tra 150 e 250, in ogni caso mai più di 300.
Conservate le fotografie in album ordinati, i negativi in un portanegativi
trasparente e le diapositive in caricatori per proiettori o negli appositi
fogli di plastica trasparente con le taschine, oppure in una scatola o in
cassetti con separatori. Foto, negativi e diapositive vanno conservarti in
un luogo fresco, buio, asciutto e privo di polvere. In particolare non
vanno lasciati alla luce del sole perché sbiadiscono.
Per tenere le diapositive con il lato giusto in alto e nel corretto ordine
di proiezione, disponetele tutte nel modo corretto, poi tracciate una riga
diagonale lungo tutto il mazzetto sul lato della diapositiva che viene
inserito nel proiettore rivolto verso l'alto. Se una diapositiva finisce
fuori posto ve ne accorgerete immediatamente perché la riga risulterà
spezzata. Anche nel caso di caduta accidentale delle diapositive, l'aver
tracciato questa riga vi sarà di aiuto nel riposizionarle nel giusto
ordine.
Se siete particolarmente abili nella fotografia o se avete tra le mani un
servizio decisamente interessante, potrebbe venirvi voglia di proporlo a
qualche rivista di viaggi.
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