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Messaggi di Kryon

Tratto da: Kryon, Libro IX  - “Il Nuovo Inizio (2002 e oltre)”, 2002

Una storia per bambini di tutte le età

Bernie, l’Uccello che Aveva Paura di Volare

(canalizzazione del 1998)

Salve, carissimi, e carissimi piccoli, Io sono infatti Kryon del Servizio Magnetico!

Non fatevi ingannare, perchè io sono davvero un angelo, e qui c’è sia per voi quanto per gli adulti un aspetto diverso di me. Questo perchè non sono mai stato un Essere Umano - mai! Benchè sia difficile da spiegare, ho alcuni sentimenti simili a quelli di un bambino. Ciò significa anche che posso capire cosa state pensando. Mi permette di amarvi e di aiutarvi meglio!

Prima di iniziare la nostra storia, parleremo a quelli che sono un poco più vecchi di voi, che sono in questa stanza e che leggono le parole sulla pagina che sarà stampata un giorno. Siate pazienti per qualche istante, mentre parlo con loro. Poi cominceremo la nostra storia.

Per quelli di voi, carissimi, che non sono più bambini ma che si ricordano di quando lo erano solo pochi anni fa, desidero ricordare  una cosa: vi ricordate di quando eravate piccoli e guardavate gli adulti? Forse nei grandi vedevate qualcosa di cui non avete mai parlato. Perchè era troppo intimo, ma so cosa pensavate allora. Guardavate gli adulti e dicevate a voi stessi: “Non voglio diventare così, perchè gli adulti hanno perso il divertimento! Non ridono. Non sanno più giocare.” Così il messaggio per voi è questo: non perdete il divertimento dell’infanzia, perchè il divertimento dei piccoli che siedono qui è prezioso! E’ il catalizzatore per l’illuminazione! Può essere mantenuto per tutta la vita. Potete ancora giocare! E’ un tempo prezioso per voi, ma ci sarà anche un tempo in cui potrete dimenticarvi di questo divertimento. Dipende dalla vostra scelta.

C’è un modo di dire degli adulti che dice: “Quando ero bambino, parlavo e pensavo da bambino, ma quando sono cresciuto ho accantonato le cose infantili”. Ora noi vi diciamo: “Non mettete da parte il bambino! Mantenete il divertimento sempre là, è un segreto per trovare l’angelo invisibile dentro di voi.”

Ora veniamo ai piccoli. Vi parlo adesso come angelo, ho un messaggio che anche i grandi non hanno mai sentito prima. Sapevate, bambini, che gli angeli non crescono mai? E’ la verità! Hanno sempre la stessa età. I grandi vedono angeli grandi e pensano che siano angeli adulti, ma non lo sono mai. Sono sempre bambini in grandi corpi. Hanno sempre la stessa età. E’ un segreto, ma io penso che voi sappiate tutto al riguardo, vero? Abbiamo qualcos’altro da dirvi, ed è questo: per tutto il tempo avete un angelo con voi. Lo sapevate? Potreste dire: “Non ho mai visto il mio angelo. Cosa intendi dire, Kryon?”. Ve lo dirò.

Conosco una storia su una piccola creatura che aveva anche lei lo stesso problema. Diceva sempre: “Se non ho visto una cosa, come faccio a sapere che c’è?”  E’ una storia sulle cose invisibili, proprio per voi. Questo angelo, Kryon, che vi sta parlando proprio adesso, che è anche un bambino, sa come raccontare queste storie con l’aiuto del suo partner, Lee, che non è mai cresciuto neppure lui! [Risata]

Vorrei raccontarvi la storia dell’uccello Bernie. Dunque, l’uccello Bernie era l’uccello che aveva paura di volare. Vogliamo raccontarvi la storia di come questo accadde perchè è una storia magnifica, continuamente raccontata nel Paese degli Uccelli. Tutti gli uccelli si ricordano dell’uccello Bernie, che aveva paura di volare.

Bernie crebbe in un nido incredibilmente in alto. Dovreste sapere come viene insegnato a volare agli uccelli. E’ una cosa in un certo qual modo teatrale, ma anche un poco spaventosa. Perchè Mamma e Papà uccello, quando i figlioletti sono pronti, li spingono gentilmente fuori dal nido mentre non stanno guardando! Lo sapevate? Gli uccelli naturalmente cadono, ma subito dopo arriva una specie di conoscenza che li spinge ad aprire le ali e cominciare a sbatterle, e quando lo fanno improvvisamente il vento li solleva e voleranno in alto! C’è il rischio di cadere prima di aprire le ali per volare, ma Mamme e Papà uccelli non li possono allenare a volare nel nido! Pensateci! Non è possibile far voli in un piccolo nido!

Bene, Bernie non voleva aver nulla a che fare con questo procedimento. Bernie aveva visto sua sorella quando era stata spinta fuori dal nido un mattino presto e l’aveva vista cadere giù, giù, giù, giù. Proprio all’ultimissimo secondo, aveva spiegato le ali e le aveva sbattute come impazzita. Finalmente, volava! Ma a Bernie sembrò che avesse quasi colpito il terreno prima di sapere cosa fare, e si era spaventato. Non voleva aver nulla a che fare con il volo! Bernie disse: “Non c’è motivo per cui dovrei fare questa cosa del volo. C’è qualcosa di sbagliato in questo sistema.”

Bernie convinse suo fratello Bobbie che l’intera faccenda del volo era una cosa stupida. Anche Bobbie non volle avere niente a che fare con l’allenamento per il volo, così andò dalla madre per dirglielo. Bobbie annunciò che non voleva volare perchè aveva paura e che non ne aveva davvero bisogno, perchè il nido era abbastanza fresco e lui voleva stare lì. Mà gli diede una lunga occhiata ed immediatamente lo spinse fuori dal nido! Bobbie cadde giù, giù e proprio solo alla fine distese le ali, le sbattè più volte e si sollevò in alto.

Bernie vide tutto. Era il più giovane, essendo uscito dal guscio almeno due minuti dopo gli altri, e sapeva che sarebbe stato il prossimo. Pensò tra sè: “Non mi importa se mia sorella e mio fratello ce l’hanno fatta. Nessuno mi spingerà fuori da questo nido perchè io non devo volare. Non fa per me!” Bernie doveva escogitare un piano.

Una notte, mentre tutti dormivano, Bernie trovò una cordicella. Una che Pà aveva portato nel nido per aiutare a sorreggerlo. Alcune volte, nella costruzione di un nido, si mettono insieme tutta una serie di cose per rendere il nido resistente e c’era una corda tra i fuscelli e la paglia che lo componevano. Bernie decise di legare la corda alla sua zampa e l’altra estremità ad un punto solido del nido così che se la mamma lo avesse spinto fuori quando non se lo aspettava, sarebbe caduto solo di venti centimentri e si sarebbe salvato dal cadere. [I bambini ridono]. Ehi, era un buon piano!

Il problema era che Bernie non era andato ad alcun campo scout per uccelli, così non sapeva esattamente come si faceva un nodo da uccelli! Fece del suo meglio, comunque, e legò un nodo che pensava avrebbe funzionato nascondendolo accuratamente dall’essere visto dalla mamma quando era lì intorno. E come previsto, proprio quella stessa notte, mentre stava dormendo, sua mammo lo spinse fuori dal nido!

Funzionava! Cadde fuori e la corda tenne. C’era Bernie che penzolava in aria venti centimetri più sotto. C’era buio e la Mamma, pensando che Bernie fosse sotto a sbattere le ali imparando a volare, tornò a dormire. Bernie rimase appeso in silenzio, pensando a quanto era in gamba. Risalì lentamente con l’aiuto del becco e si annidò nel suo angolino caldo. Era così felice di non esser caduto e di non aver volato come sua sorella e suo fratello. Si addormentò subito.

Il mattino seguente, quando sua madre si svegliò, vide Bernie là nel nido - corda e tutto, e gli disse: “Bernie! Cosa stai facendo qui!?” Indicò (con il becco) la corda, che Bernie aveva dimenticato di slegarsi dalla zampa, ed era arrabbiata. “Temo sia tempo che ci pensi Papà!”, esclamò. “Ti parlerà su tutta questa cosa.”

Bernie pensò tra sè: “Che stupido sono! Ho dimenticato di togliermi la corda! Ora si metterà di mezzo Pà. Accidenti!” .

Il Papà arrivò, infatti, al nido nel momento buono. Era un grandissimo uccello pieno di penne. Bernie aveva un pò di timore di suo padre proprio per le sue dimensioni. Ma Papà era una padre affettuoso e chiese a Bernie: “Bernie, che succede? Tutti gli uccelli volano. Guardati intorno ... tutti stanno volando. E’ una cosa da uccelli e devi impararla! Perchè non vuoi volare? Perchè?”

Bernie pensò per un momento: “Io ho paura, Papà.”

“Perchè hai paura? - gli chiese il Papà. - Guarda tua sorella, tuo fratello, io e la mamma ... voliamo tutti. Guardati in giro. I tuoi amici volano ... gli uccelli volano, Bernie. Tu sei un uccello.”

“Io ho paura perchè non c’è niente là! Parli dell’aria che dovrebbe sostenere le nostre ali. E’ invisibile. E forse neppure funziona. Hai visto mia sorella e mio fratello quando sono caduti? Quasi non ce l’hanno fatta!”

Suo padre pensò per un momento. “Anche se  non puoi vedere l’aria, Bernie, sarà sotto le tue ali. Tutto quello che devi fare è di mettere fuori le tue ali e l’aria ti tirerà su. Ecco come tutti noi voliamo. E’ invisibile, ma c’è.”

“Questa è solo magia - disse Bernie. - Non si può vedere l’aria. Non puoi dirmi che c’è l’aria, perchè non si vede. Non c’è. Forse la magia funziona per te e la mamma e mio fratello e mia sorella, ma prima devo vedere per crederci. L’aria è invisibile. Come faccio a sapere che non mi stai prendendo in giro? Non so come fai a volare, ma una cosa come l’aria non c’è perchè non la posso vedere.”

Bernie fece una pausa, poi continuò: “Papà, ho fatto questo ragionamento. Guarda, perchè dovrei volare? Mi piacerebbe dare inizio ad una nuova razza di uccelli chiamata Uccello Camminatore” [ risate] “Perchè dovrebbe essere necessario essere come tutti gli altri? Farò una bella vita. Camminerò giù dall’albero, troverò i vermi e tornerò sopra l’albero. Avrò una bella vita. Troverò da qualche parte una moglie Uccello Camminatore, ed avremo dei piccoli Uccelli Camminatori. Nascerà una nuova razza. Un giorno guarderanno indietro e diranno ‘Quello fu l’inizio della grande razza chiamata degli Uccelli Camminatori’”.

Il padre guardò Bernie per un lungo istante. Mormorò sottovoce: “Uccello Camminatore?”. E sollevò gli occhi al cielo. “Okay, Berrnie, dico che è ora che Sigg ti dia un’occhiata.”

“Chi è Sigg?”, chiese Bernie un pò esitante.

“Beh, è l’Uccello Strizzacervelli dello stormo.” [Risate] “Manderemo a chiamare Sigg per farti vedere. Ma, Bernie, l’Uccello Strizzacervelli arriverà, è molto sensibile. [...] Fai attenzione a chiamarlo  Uccello Strizzacervelli. [Risate]

“Papà, non importa cosa il Dr. Sigg mi dirà. Nessuno mi convincerà che esiste l’aria. Non posso vederla”.

Poi accadde. A notte fonda, mentre Bernie dormiva, silenziosamente sua madre gli si fece vicino e delicatamente sciolse la cordicella che ancora portava per sicurezza. Poi lo spinse fuori dal nido! Tutto accadde molto velocemente. Cadeva e cadeva, ed era un’esperienza orribile! Era spaventatissimo. Poteva sentirsi ghiacciare dalla paura. Osservava scorrere veloce la corteccia dell’albero vicino a lui e il terreno corrergli incontro. Disse a se stesso: Devo spiegare le ali, ma non credo all’aria. Non posso crederci perchè non è vera. Non si può vedere. Non posso farlo!

Come previsto, non aprì le ali. Precipitava verso il basso e sapeva che si sarebbe impiantato con il becco come un bastone nel terreno ... con le zampe stese verso l’alto in aria! Si sarebbe schiantato e pietrificato nel terreno, becco in giù. Nessuno sarebbe riuscito a tirarlo fuori e sarebbe rimasto lì come un statua nel parco. Sapeva cosa gli uccelli facevano alle statue Umane, e poteva solamente chiedersi cosa avrebbero fatto gli Umani con un uccello statua! Improvvisamente Bernie si svegliò. Era stato tutto un sogno! [risate] Che incubo era stato!

Al mattino Bernie si svegliò come al solito. Come previsto, c’era l’Uccello Sstrizzacervelli. Sigg era arrrivato su appuntamento.

“Buongiorno, Bernie - disse Sigg.

“Buongiorno, dr. Strizzacervelli”

“Cioè, Uccello Strizzacervelli - disse Sigg - Non dimenticarlo, figliolo.”

“Okay, dr. Strizzacervelli!”

“Bernie! - esclamò il dottore.

“Sono dispiaciuto, mi spiace - disse Bernie ... ma non lo era. [I bambini ridono]

“Bernie, di cosa hai paura? - chiese il dottore con franchezza.

Bernie ripetè nuovamente: “Non riesco a credere nell’aria. E neppure la posso vedere. So che tutti voi volate ... flap,flap, flap. - Bernie faceva il gesto di volare. - Ma non mi è sufficiente solo perchè l’ho visto fare! Dottor Strizzacervelli ... signore”.

Sigg osservò con attenzione Bernie per vedere la motivazione nascosta nelle sue parole. Bernie si stava divertendo. Sapeva che il dr. Sigg non amava essere chiamato dr. Strizzacervelli, e ogni volta gli si rivolgeva con “Dr. Strizzacervelli, signore”. Questo glielo rendeva accettabile.

Sigg disse a Bernie: “Bernie, hai paura perchè non puoi vedere l’aria. Ma di cosa hai veramente paura?”

“Bene, dottore Strizzacervelli, signore, ho paura di cadere e di ammazzarmi al suolo, che sembra venire incontro molto rapidamente quando gli uccelli cadono dal nido. Ho paura!” Bernie pensò che era una domanda stupida, e che quindi poteva anche dare una risposta stupida.

“Cos’è esattamente che fa cadere un uccello?”, chiese Sigg al suo giovane studente.

“Beh, hmm, suppongo sia la gravità”, rispose Bernie.

“Hmmm. La Gravità - Sigg rimase pensieroso - Tu sai, Bernie, che non puoi veramente vedere la gravità, vero?”

Bernie pensò un momento. “Beh, no. No. Non posso vedere la gravità.”

“Ma tu credi nella gravità, Bernie? Mostrami la gravità.”

Bernie riflette, poi parlò. “Beh, posso mostrarti la gravità. Se mi sporgo dal nido cadrò morto. Aha! Questa è la gravità” Bernie era orgoglioso di aver risposto ad una domanda così difficile.

“Proprio così!” - disse il dottore. - Puoi provare che esiste quando ti sporgi fuori dal nido. Puoi anche provare, Bernie, che l’aria esiste quando ti sporgi fuori dal nido, perchè è proprio là come la gravità. Non puoi vederla, ma essa è veramente là.”

A Bernie non piaceva come stava andando la conversazione. Sigg, d’altra parte, aveva finito la sua visita e così se ne andò ... prendendo il volo in questo modo. Invece di sporgersi in avanti e volare alto, Sigg gridò a Bernie mentre saltò fuori dal nido, a capofitto apparentemente cadendo.

“La gravità, Bernie! - gridò Sigg mentre cadeva a piombo. “L’aria, Bernie!”, disse Sigg mentre dispiegava le sue ali in tutta la loro estensione. E allora con leggerezza volò via. Si poteva sentire il dottor Strizzacervelli cantare andandosene ... “Entrambe invisibili ... entrambe reali.”

Bernie rimase immobile per lungo tempo. Pensava e pensava. Alla fine disse: “Sapete, l’Uccello Strizzacervelli ha ragione. Solo perchè non posso veramente vederla non significa che non ci sia. La gravità c’è sempre. Forse anche l’aria c’è sempre. Ecco di cosa ho veramente paura. Non lo saprò veramente finchè non proverò.”

Sigg aveva mostrato a Bernie che era interessante che ci fosse qualcosa che non si poteva vedere, come la gravità, ma che si sa che c’è perchè si può morire cadendo. Ma aveva mostrato quello a cui Bernie non poteva credere, usare l’invisibile aria per qualcosa di meraviglioso come il volo. Bernie comprese di avere veramente paura della gravità! Forse l’aria invisibile era qualcosa di simile alla gravità, ma lo avrebbe salvato? Bernie decise che il giorno dopo avrebbe volato. Sarebbe stato coraggioso e lo disse a tutti gli uccelli della foresta e a quelli degli altri nidi. Disse a tutti gli uccellini piccoli che stavano guardando “Lo farò! Lo farò!”

Il mattino dopo Bernie si mise sul bordo del nido. Si riunirono in molti, perchè tutti conoscevano il problema di Bernie. Sembrava che ogni volta che il dottor Uccello Strizzacervelli veniva chiamato, l’intero gruppo lo sapesse. Questa è storia è per un’altra volta.

Bernie stava dritto. Aveva annunciato a tutti che era tempo di aver fiducia in quella cosa invisibile chiamata  ARIA! Parlò a lungo della fiducia e delle cose invisibili e poi, con grande coraggio e pompa, si lanciò da solo nell’aria leggera e cominciò a precipitare dal nido! 

Bernie si trovò immediatamente a penzolare venti centimetri sotto il nido. Aveva dimenticato di slegare la corda! [Risate] Bernie era molto imbarazzato ed umiliato. L’intera foresta stava ridendo! Anche i non uccelli stavano ridendo. Persino topolini e scoiattoli! Poteva sentire la foresta che echeggiava con le parole: “L’uccello camminatore ... il grande uccello camminatore!” . Allora Bernie seppe che tutto quello che aveva detto si era sparso tutt’intorno. Gli servì da lezione.

Si arrampicò lungo la corda, ripercorse la strada a beccatine, prese un altro respiro di quella cosa invisibile chiamata aria e si guardò intorno. La foresta era nuovamente silenziosa. Gli uccellini non lo fanno spontaneamente, sapete. Vengono di solito sorpresi nel sonno e gettati fuori quando non se lo aspettano. Non lo fanno mai da soli. Gli altri uccelli in qualche modo sapevano di osservare qualcosa di diverso. Gli adulti ricordavano, in un certo senso, come era stata la loro prima volta. Bernie, il volatile riluttante, fondatore di una nuova razza chiamata “Uccello Camminatore” stava per volare fuori dal nido da solo ... questa volta senza la corda.

Si gettò di sotto. La paura lo prese subito come si precipitò verso il suolo. Questo non era un sogno. Questa volta era reale! Mentre Bernie vedeva la corteccia del tronco scorrere via e il terreno venire di corsa verso di lui, udì una voce interiore dire: Le ali! Le ali! Metti fuori le ali!

“Ho paura. Sono terrorizzato.” Gridò Bernie nella sua mente. Poi finalmente, proprio come avevano fatto sua sorella e suo fratello, all’ultimo momento mise fuori quelle alette che non aveva mai usato e cominciò a sbatterle. Come previsto, quel sistema invisibile di supporto chiamato aria lo sostenne. La magia del volo che aveva funzionato per sua madre e suo padre, e sua sorella e suo fratello, lo sostenne. Sentì la risalita e volò alto!

Bernie non riusciva più ad averne abbastanza. Volò per tutto il giorno. Volò e volò. Volò alto quanto più potè sinchè le ali si stancarono, e allora celebrò la cosa invisibile che tutti chiamano ARIA. Veleggiò intorno agli alberi e gridò. “Guardate, sto volando!”. Come se nessun altro uccello lo avesse mai fatto prima! Tutti applaudirono Bernie - non perchè stava volando, ma per il coraggio dell’uccello che aveva fatto tutto da solo.

E’ una storia semplice, vero? Fa sorridere il pensare a Bernie e alla sua fiducia nell’invisibile. Ora vi diremo cosa questo significhi per tutti voi. Alcuni di voi già lo sanno, vero? Piccoli, c’è un angelo con voi proprio adesso. C’è un angelo che è nato con voi, e potete parlare a questo angelo ogni volta che volete. E’ un bell’angelo e vi ama. Ha la mente di un bambino e sa anche come pensate. E’ un angelo che si diverte a giocare con i giocattoli con cui giocate, e che crescerà mentre voi crescerete. Sarà sempre a disposizione e vi aiuterà in ogni momento.

Ora, alcuni di voi potrebbero dire: “Non vedo nessun angelo”!. Questo perchè è invisibile, proprio come l’aria era invisibile per Bernie. Vi possiamo anche dire che questo angelo invisibile vi sosterrà, anche quando sarete preoccupati, anche quando sarete addolorati e le cose non andranno nel modo giusto. Questo è un angelo che vi aiuta con un’energia invisibile, anche quando cadrete nell’oscurità della paura. Vogliamo che ve lo ricordiate, perchè questo angelo bambino sarà con voi per tutta la vostra vita. E’ bellissimo. E’ invisibile ma, proprio come Bernie ha scoperto, è vero, molto vero.

Forse volete sapere qualcosa di più sul vostro angelo? Allora chiedeteglielo! Anche se non siete capaci di vedere o sentire l’angelo come una persona vera, l’emozione dell’amore e dell’amicizia saranno cose “reali” che provano che è lì!

Sei qui come adulto? Dov’è andato l’angelo bambino? E’ ancora con te o lo hai rigettato crescendo? Hai riso alla storia di Bernie? Forse è ora che lo trovi, poichè non se ne è mai andato. E’ tuo per la vita, e ti segnala di uscire a giocare. Veramente, allora, questa è una storia per gli adulti, per la paura che gli adulti hanno, non i bambini. E’ la paura di chi non vuole lasciare il nido dell’intelletto e della realtà apparente per volare verso le altezze di essere ancora un bambino ... di giocare di nuovo e alla gioia di credere all’invisibile.

E così è!

Kryon

 

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