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TERAPIA SOSTITUTIVA PER VIA ENDOVENOSA
Vari liquidi di sostituzione vengono utilizzati per rimpiazzare perdite di sangue, plasma o altri liquidi extracellulari e aumentare il volume del compartimento vascolare in caso di:
L’uso endovenoso di liquidi di sostituzione rappresenta il trattamento iniziale di un'ipovolemia; esso permette di reintegrare il volume ematico circolante e, di conseguenza, mantenere la perfusione e l’ossigenazione dei tessuti. Oltre ad essere salvavita, dà tempo sufficiente a controllare le emorragie fino a quando si renda disponibile il sangue da trasfondere. Per ricostituire la perdita di volume non deve essere utilizzato il plasma, dal momento che i rischi connessi al suo uso superano di gran lunga i benefici che può dare. Si deve pertanto ricorrere a:
Cristalloidi
Le soluzioni cristalloidi:
Di norma resta nel compartimento vascolare soltanto un quarto del volume infuso. Per correggere l’ipovolemia devono essere infuse soluzioni cristalloidi pari ad un volume tra volte superiore a quello perduto.
Colloidi (albumina, destrano, gelatine e amido idrossietile)
Le soluzioni colloidi:
Di regola i colloidi devono essere infusi in volume pari a quello di sangue perso. Si deve tuttavia tenere presente che quando la permeabilità capillare aumenta (traumi, sepsi acute o croniche, ustioni etc.) essi possono uscire dal compartimento vascolare e produrre quindi soltanto un’espansione di volume limitata nel tempo. Non esistono evidenze che le soluzioni colloidi siano superiori alla normale soluzione fisiologica o alle soluzioni saline ai fini di una rianimazione
Fluidi di mantenimento
Composti da acqua in soluzione di destrosio ed elettroliti vengono utilizzati per rimpiazzare le perdite fisiologiche di liquidi che avvengono attraverso la pelle, i polmoni, le feci, le urine. I volumi richiesti variano sensibilmente per i singoli pazienti particolarmente in caso di febbre, ambiente surriscaldato o ad alta umidità.
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