Provvedimenti da intraprendere nelle emorragie massive |
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arrestare il sanguinamento |
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intervento chirurgico o ginecologico precoce
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procedure di tamponamento tratto gastrenterico superiore
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radiologia
interventistica
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Mantenere caldo il paziente
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allertare
il personale necessario |
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valutare la perdita e ristabilire il volume
(nei pazienti con patologia cardiaca o dei grossi vasi può essere
appropriato restringere il rimpiazzo di volume dopo discussione con l’equipe
chirurgica). |
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inserire cannule periferiche
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infondere adeguati volumi di cristalloidi e colloidi
(trasfondere, se necessario)
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cercare di mantenere una pressione sanguigna normale ed una
diuresi adeguata (> 30mL/h in un adulto (o 0.5 mL/kg/ora)
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la
perdita di sangue è spesso sottostimata
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consultare
le linee guida locali per la rianimazione dei pazienti traumatizzati e la
trasfusione di emazie
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monitorare la PVC, se
il paziente è emodinamicamente instabile.
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richiedere gli esami di laboratorio |
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emocromo, PT, aPTT e fibrinogeno, profilo
ematochimico, emogasanalisi.
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prelevare
i campioni per le prove di compatibilità, assicurandosi della corretta
identificazione
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ripetere emocromo,
PT, aPTT e fibrinogeno ogni 4 ore (o
dopo il rimpiazzo di 1/3 del volume ematico o dopo l’infusione di plasma)
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prelevare i campioni appena possibile: i risultati
possono essere alterati dopo l’infusione di colloidi;
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un’errata identificazione del paziente è il più comune
rischio da trasfusione;
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può
rendersi necessario dare plasma e piastrine prima che siano disponibili
emocromo e risultati dell’emostasi.
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richiedere
unità di emazie concentrate |
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se la trasfusione è
indilazionabile (rischio
di vita del paziente)
richiedere le unità con modalità "urgentissima" (senza prove crociate) e
trasfonderle rapidamente
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se
è procrastinabile di 15-60 minuti avvertire il Trasfusionale che ha il tempo
di fornire emazie isogruppo
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occorrono
circa 30-40 minuti per poter disporre di emazie crociate
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contattare
il Servizio Trasfusionale
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raccogliere
i campioni per le crociate prima della trasfusione di emergenza
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l’uso
in emergenza di sangue Rh positivo è accettabile in pazienti maschi o donne
dopo la menopausa
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se
la velocità di infusione è elevata è opportuno usare un riscaldatore.
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considerare
il ricorso al recupero ematico
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considerare la necessità di infondere piastrine |
- in
generale dopo aver rimpiazzato 1,5 il volume ematico la conta piastrinica
scende di rado sotto le 100.000/mL, mentre dopo il rimpiazzo di 2 volumi
può precipitare al di sotto delle 50.000/mL
- la dose di concentrato piastrinico da trasfondere è di
10 mL/kg di peso corporeo in neonati o bambini, di una "dose terapeutica per
adulti" (uno o due concentrati) nell’adulto
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si deve tendere ad una conta piastrinica >100.000/mL
nei pazienti con gravi traumi multipli ad alta energia e/o con
interessamento del sistema nervoso centrale, >50.000/mL nelle altre
situazioni
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può
essere necessario utilizzare piastrine prima di poter disporre dei risultati
del laboratorio (il campione di controllo dell’emocromo va raccolto prima di
trasfondere le piastrine)
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considerare
la necessità di infondere plasma |
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è
necessario prevedere l’infusione di plasma dopo aver rimpiazzato 1,5 il
volume ematico (all'incirca
dopo che siano
state trasfuse 10 unità di emazie concentrate)
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la
trasfusione si considera riuscita per valori di INR e ratio < 1,5
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sono
necessari 30 minuti per scongelare un’unità di plasma
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dose:
12-15 mL/kg di peso corporeo (circa 1 L di plasma in un adulto)
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in assenza di una discreta alterazione delle prove
dell'emostasi (INR >1,5 e ratio >1,5) non è necessario trasfondere plasma
nemmeno in un paziente epatopatico
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può
essere necessario utilizzare plasma prima di poter disporre dei risultati
del laboratorio (i campioni
di controllo dell’emostasi vanno raccolti prima di trasfondere il plasma)
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considerare
la necessità
di infondere crio-precipitato
o emoderivati |
- è
necessario preservare i tassi plasmatici di fibrinogeno (>
1.0g/L), del FVIII
e dell'ATIII
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un
fibrinogeno < 0.5 g/L è strettamente associate a sanguinamenti nel
microcircolo.
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Nel caso la somministrazione di PFC non
sia sufficiente a riportare intorno ai 1.5 g/L il fibrinogeno, come ad
esempio durante un’iperfibrinogenolisi, può rivelarsi utile trasfondere
fibrinogeno umano emoderivato.
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è
necessario mantenere l’ATIII su un valore >60% per disinnescare una
eventuale CID.
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i
concentrati di complesso protrombinico (Protromplex) possono rendersi
necessari per trattare un'emorragia massiva da anticoagulanti orali, quando
il plasma non possa essere utilizzato in quantità adeguate come nel paziente
cardio- o nefropatico.
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considerare la necessità di utilizzare farmaci procoagulanti |
si
può rivelare utile l’impiego di:
- solfato
di protamina per bloccare gli effetti dell’eparina,
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acido tranexamico o
epsilon-amino-caproico come anti-fibrinolitici,
- desmopressina
(DDAVP) nel paziente epatopatico o in quelli
in cui l’anormale funzione piastrinica è stata determinata dall’aspirina.
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valutare
l’eventuale insorgenza di una CID |
se possibile, curare le cause. |
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una CID è
comune dopo trasfusione massiva e può essere determinata dal cospicuo
supporto trasfusionale (acidosi), da un prolungarsi dello shock e
dall’ipotermia.
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è una
complicazione molto grave che va sospettata nel caso PT e aPTT siano
prolungati, il fibrinogeno sia meno di 1 g/L, l’ATIII sia cospicuamente
diminuita, siano presenti il D-Dimero ed una importante piastrinopenia.
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