Screening in corso di gravidanza e management dell'alloimmunizzazione materna

 

Nel  corso della gravidanza, tutte le donne gravide devono essere controllate per determinare se  Rh positive o negative.

Mentre in passato un'incompatibilità da Rh era responsabile della maggior parte dei casi di MEN, oggi l'incidenza della malattia è stata ridotta sensibilmente con la profilassi.            

Al contrario, la malattia emolitica neonatale causata da altri gruppi sanguigni incompatibili non è meno comune che in passato. Per tale motivo in tutte le gravide deve essere eseguita una ricerca di anticorpi irregolari almeno una volta nel corso della gravidanza, mentre le donne Rh negative devono essere controllate almeno due volte.

Il primo controllo sulle donne Rh negative deve essere effettuato precocemente nel corso della gravidanza e il secondo controllo verso la 28a settimana.

Quando venga somministrata immunoglobulina Rh come profilassi alla 28a settimana, il campione di sangue per la ricerca dell'anticorpo deve essere prelevato prima della somministrazione dell'immunoglobulina.

Alcune donne in età feconda hanno anticorpi anti-D nel loro siero a prescindere dalla vasta diffusione dei programmi di prevenzione. La titolazione dell'anticorpo anti-D o di altri anticorpi significativi nel sangue materno deve essere condotta per accertare il rischio di malattia nel neonato.

Se il titolo dell'anticorpo materno è sotto il livello critico, il rischio è minimo e l'amniocentesi non deve essere eseguita. Ogni laboratorio deve stabilire il proprio titolo critico di anticorpi, vale a dire il titolo al di sotto del quale non compare, nella totalità dei pazienti che vi afferiscono, una seria malattia emolitica neonatale.

Quando il titolo anticorpale materno supera il livello stabilito (di solito 16-32), vi è indicazione all'amniocentesi, per un più accurato accertamento delle condizioni del feto, monitorandola con una ecografia fetale, per non rischiare di pungere la placenta e di danneggiare il feto durante il prelievo.

Alcune emazie fetali possono entrare nella circolazione materna durante l'amniocentesi, anche se eseguita correttamente, incrementando il rischio di una produzione addizionale di anticorpi. Per questa ragione, l'amniocentesi non deve essere eseguita senza avere prima effettuato un'accurata valutazione dello stato sierologico della paziente.

Un'eccessiva emolisi delle emazie fetali determina un incremento del livello di prodotti di degradazione dell'emoglobina nel liquido amniotico.

La bilirubina, il principale prodotto del catabolismo dell'emoglobina, entra nel liquido amniotico soprattutto per diffusione attraverso i vasi sanguigni del cordone ombelicale. Inoltre una parte della bilirubina proviene dal tratto gastrointestinale del feto e una piccola quantità è escreta per via renale. Il livello di bilirubina nei campioni di liquido amniotico è misurato attraverso un'analisi spettrofotometrica.

Si definiscono comunemente tre fasce di valori di bilirubina nel liquido amniotico. Uno stesso valore varia di significato a seconda del periodo di gestazione. Un elevato livello di bilirubina è indice di un significativo grado di emolisi e di anemia fetale. Se si pensa che il feto non sopravviva, una trasfusione di sangue intrauterina è somministrata al feto per alleviare l'anemia.

Un livello intermedio di bilirubina indica che il feto ha un significativo rischio di MEN e l'induzione prematura del parto, associata ad exsanguinotrasfusione, di solito è sufficiente per salvare questi bambini.

Al contrario dell'incompatibilità Rh, non ci sono prove per prevedere la malattia emolitica dovuta ad incompatibilità AB0, che spesso si osserva già durante la prima gravidanza, pur potendo non ripresentarsi nelle gravidanze successive.

La diagnosi di malattia emolitica dovuta ad incompatibilità AB0 è eseguita dopo il parto, spesso sulla base dell'esclusione di tutte le altre possibili spiegazioni per le condizioni del bambino. Sebbene il quadro sierologico nell'incompatibilità AB0 non sia così chiaro come nella malattia emolitica da incompatibilità Rh, ci sono dei segni ben definiti che verranno considerati tra le indagini post-natali e che sono spesso importanti quali ausilio diagnostico per il pediatra.

 

 Copyright© 1999/2005 - Francesco Angelo Zanolli - Ultimo aggiornamento in data 16/11/2005