Ante-partum
La microdose di RhIG protegge le donne Rh-negative in caso di
aborto spontaneo, indotto o conseguente a gravidanza ectopica nelle prime 12
settimane di gestazione.
Dopo la 12a
settimana, per queste complicanze è
necessaria una dose piena di RhIG, così come dopo un'amniocentesi.
Le RhIG devono essere somministrate preferibilmente entro 72 ore
dall'amniocentesi, da altra procedura in grado di provocare un'emorragia
materno-fetale o da un eventuale aborto. L'immunoprofilassi non deve essere
effettuata qualora il feto sia Rh-negativo o la gravida presenti già anticorpi
anti-D non dovuti a precedenti somministrazioni di RhIG. Si devono somministrare RhIG ogni qualvolta si
eseguono ripetute amniocentesi,
soprattutto se ad intervalli di tempo superiori a 21 giorni.
La maggior parte degli esperti raccomanda che le donne Rh-negative
non immunizzate siano sottoposte all'immunoprofilassi ante-partum (300
mg) alla
28a settimana di gestazione. È stato infatti dimostrato che questa
somministrazione riduce del 90% il numero delle donne che si immunizzano durante
la gravidanza.
Post-partum
A tutte le donne Rh-negative che partoriscono figli Rh-positivi
devono essere somministrate RhIG a dose piena a meno che non
siano già presenti anticorpi anti-D per somministrazione di RhIG ante-partum.
Nel caso vi siano dubbi sul gruppo Rh del neonato, le RhIG devono essere
comunque somministrate. Dopo il parto (preferibilmente entro 1 ora) si deve
prelevare un campione di sangue alla madre, per valutare con il test di
Kleihauer-Betke l'entità dell'emorragia materno-fetale. In circa 1 caso su 300
l'emorragia supera i 15 mL di eritrociti rendendo così necessaria la
somministrazione di una o più dosi aggiuntive di RhIG.
Nel caso una donna Rh-negativa presenti nel siero anticorpi
antieritrocitari diversi dall'anti-D deve essere sottoposta alla
somministrazione di RhIG. Alla somministrazione ante-partum deve sempre
seguire, qualora il neonato sia Rh-positivo, un'ulteriore somministrazione post-partum di 300
mg. La somministrazione ante-partum può determinare la
positività sia della ricerca degli anticorpi irregolari nel siero materno, da
non interpretare come il risultato di una immunizzazione attiva, che del test
di Coombs diretto del neonato, senza che vi siano peraltro segni di emolisi.
È fondamentale un'accurata storia clinica della paziente.
Le RhIG devono essere somministrate alla madre
entro 72 ore dal parto
per via
intramuscolare; qualora sia trascorso più tempo devono
essere comunque somministrate perché possono avere ancora effetto protettivo.
Altre
situazioni
Le RhIG possono essere somministrate anche a donne Rh-negative in
età fertile, qualora siano trasfuse con emocomponenti Rh-positivi. Di solito una
sola dose piena è sufficiente a prevenire l'immunizzazione dovuta ai globuli
rossi Rh-incompatibili contenuti in 10 unità di piastrine. È stata raccomandata
la somministrazione di più dosi di RhIG in caso sia inevitabile la trasfusione
di eritrociti Rh-positivi ad un paziente Rh-negativo; questo trattamento non è
possibile qualora siano state trasfuse più unità di sangue. Entro 72 ore devono
essere somministrati 20
mg di RhIG per mL di eritrociti.
Alcuni Autori hanno riportato che l'infusione di RhIG in pazienti
Rh-positivi con trombocitopenia immune acuta o cronica ha determinato un
innalzamento transitorio, ma significativo, delle piastrine circolanti. Sono
necessari ulteriori approfondimenti per definire meglio il meccanismo e la
funzione di questo trattamento. |