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crioprecipitato |
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Descrizione |
Il
crioprecipitato
è un componente che contiene la frazione crioglobulinica
del plasma, ottenuta mediante centrifugazione ad alta velocità del plasma fresco
congelato e
concentrato a un volume finale di 10-20 mL. Tale frazione contiene la maggior
parte del fattore VIII (80-120 unità), del fattore von Willebrand (40-70%), del fibrinogeno
(150-250 mg), del fattore XIII (30%)
e della fibronectina (30-50 mg)
presenti nel plasma appena prelevato.
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Preparazione |
La sacca di plasma congelato, ancora attaccata (o connessa
sterilmente) a una sacca satellite o alla sacca madre, viene scongelata o fra +2
e +6ºC per una intera notte o mediante una tecnica di scongelamento rapido e sifonamento.
Utilizzando il metodo dello scongelamento lento a +2/+6ºC,
l'insieme delle sacche viene ricentrifugato, ad alta velocità, alla stessa
temperatura, il plasma supernatante, privo del crioprecipitato, viene trasferito
in una sacca satellite.
Se si utilizza un altro metodo di scongelamento e separazione, si
mantiene una quota di 7-10 mL di plasma nella sacca contenente il
crioprecipitato. Si separano, poi, i vari componenti ottenuti (crioprecipitato e
plasma), si ricongelano e si
conservano alle temperature appropriate.
Anche il plasma ottenuto per aferesi può essere, alternativamente,
utilizzato come materiale di partenza per la preparazione di crioprecipitato,
preparandolo con le medesime tecniche di congelamento/scongelamento/ricongelamento.
In qualche caso, può essere preferibile riunire più
crioprecipitati da singoli donatori (sino a 10). Qualora la procedura di
riunione sia stata condotta con un sistema "aperto", il pool
deve essere impiegato entro 1 ora dalla preparazione e non può essere
nuovamente refrigerato.
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Caratteristiche |
Volume |
da 10 a 20 mL |
Fattore VIIIc |
> 70 UI/L |
Fibrinogeno |
> 140 mg/unità |
Se il crioprecipitato viene regolarmente impiegato come sorgente
di altri componenti oltre al fattore VIII, è necessario che siano eseguiti
opportuni controlli sul campionamento anche per quanto riguarda questi altri
componenti, in modo che ne sia garantita la presenza e che sia assicurata
l'efficienza delle modalità di preparazione. |
Conservazione e trasporto |
Il limite di scadenza è in diretto rapporto con la temperatura di
conservazione. La temperatura ottimale è quella di -30ºC o inferiore. Le
temperature seguenti sono quelle permesse (con i limiti di scadenza):
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Indicazioni |
Il crioprecipitato è indicato per:
a. Coagulazione intravascolare disseminata (CID).
b. Difetti di fibrinogeno (qualitativi e quantitativi).
c. Come substrato per i sigillanti a base di fibrina.
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Dosaggio |
Dipendente dalla situazione clinica e dal
volume plasmatico del paziente.
Per la terapia sostitutiva dei deficit del
fibrinogeno il numero di unità da infondere si ottiene con la formula:
[livello desiderato - livello iniziale] x
volume plasmatico
200 mg Fibrinogeno/unità
dove il volume plasmatico può essere
calcolato come Kg di peso corporeo per:
40 nell'uomo (+ 10% fino a 18 anni di età);
36 nella donna (+ 10% fino a 18 anni di
età);
47 nei neonati a termine.
Dosi standard sono 8-10 unità per i deficit
del fibrinogeno; 1-2 unità per la colla di fibrina. |
Controindicazioni |
Questo componente non deve essere impiegato se è disponibile un
prodotto alternativo virus-inattivato.
Pertanto,
devono essere escluse alcune patologie in cui, in passato, era indicato:
l'emofilia A, l'emofilia lieve (trattabile con DDAVP). Anche la malattia di von
Willebrand può essere trattata, nella maggioranza dei casi, con concentrati di
Fattore VIII o con concentrati di Fattore von Willebrand, sia di purezza
intermedia che specifici. |
Effetti collaterali |
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Reazioni trasfusionali non emolitiche (brivido, ipertermia,
orticaria).
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Possibile sviluppo di inibitori del fattore VIII in emofilici.
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Possibile trasmissione di infezioni virali.
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Sepsi dovute a accidentali, impreviste contaminazioni batteriche
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Precuzioni nell'uso |
La confezione contenente crioprecipitato deve essere scongelata a
+37ºC subito dopo essere stato
rimossa dalla sede di conservazione e immediatamente prima dell'uso. Lo
scioglimento può essere aiutato da una delicata
manipolazione durante la procedura di scongelamento.
A basse temperature, il contenitore di plastica si può fissurare,
per cui, durante la fase di scongelamento, la sacca deve essere attentamente
controllata e scartata se si trovano difetti.
La sacca, una volta scongelata, non può più essere ricongelata.
Sono stati segnalati rari casi di emolisi nel ricevente per azione
di un alto titolo di isoagglutinine naturali nel donatore. |
Tempi di consegna |
Il gruppo AB0 del paziente deve essere noto.
E' infatti preferibile (ma non è un criterio assoluto) utilizzare
crioprecipitato ABO compatibile. Occorrono circa 10 minuti per lo
scongelamento e circa 15 per l'allestimento del pool.
Usare salina sterile per lavare residui di
crioprecipitato dalla sacca e dal set. |
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