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Interventi chirurgici particolarmente cruenti,
quali quelli di chirurgia urologica, vascolare, ortopedica, anche se condotti
con grande attenzione all’emostasi, possono riservare inattesi sanguinamenti
post-operatori per inconvenienti che vanno dal semplice cedimento di alcuni
punti di sutura allo sviluppo di una coagulopatia.
Per contenere il rischio emorragico
post-operatorio e facilitare la guarigione delle suture, sia tissutali che
vasali viene utilizzata, in particolare in odonto-stomatologia, neurochirurgia,
chirurgia epatica, la colla di fibrina la cui caratteristica principale è
di formare sulla ferita un velo di fibrina che favorisce la cicatrizzazione e
riduce le perdite emorragiche.
Relativamente di recente si è inoltre evidenziata l'attività rigenerante sui
tessuti di prodotti liberati dai granuli a
delle piastrine attivate, vale a dire i principali fattori di crescita di
derivazione (TGF-b
e PDGF) e si sono messe a punto alcune metodiche per la preparazione del "gel
piastrinico".
Questo presidio ha trovato le sue prime applicazioni in Oculistica, nella
terapia del foro maculare ed in Chirurgia maxillo-faciale ed ortodonzia, per
disporre di un materiale biologicamente attivo quale supporto per la
remineralizzazione delle perdite ossee, per la chiusura dei piccoli vasi
(attorno ad una sutura vascolare o ad una giunzione vescico-uretrale, come negli
interventi di prostatectomia radicale o su di un osso spugnoso sanguinante, etc).
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