DISCIPLINE TURISTICHE E AZIENDALI

LA RIVOLUZIONE DELLA VACANZA BALNEARE

 

I ruggenti anni Venti

Alla fine della prima guerra mondiale si assistette ad una vera e propria esplosione di voglia di vivere e divertirsi. I ruggenti anni Venti sconvolsero ogni precedente aspetto della vacanza balneare, imponendo una vera  e propria rivoluzione del costume.

L'emancipazione femminile e la rivoluzione dei costumi da bagno In Europa si ridussero le dimensioni dei costumi da bagno, si rinunciò a difendersi dal sole (l’abbronzatura non è più un marchio di inferiorità sociale), si insinuò una concezione meno moralistica del pudore. Tali mutamenti coinvolsero anzitutto la donna. Coco Chanel (1883-1971) negli anni Venti si fece portabandiera di un nuovo modello femminile, più libero ed emancipato; sulla spiaggia le donne vestirono con calzoncini corti e canottiera lunga, le braccia nude e la scollatura pronunciata.
Una nuova concezione della vacanza balneare Un abisso separava i bagni ottocenteschi dal nuovo ideale di bellezza, in cui l’abbronzatura deteneva un proprio rispettabile posto. L’abbandono della concezione medica per quella sportiva del bagno fece ridurre ulteriormente i costumi, allentando anche le difese del pudore. L’ambiente marino divenne da un lato uno spazio aperto agli sport nautici, all’esibizionismo e alla trasgressione e dall’altro uno spazio sempre più attrezzato e costruito. Le donne più evolute cominciarono a indossare i pantaloni, per il cui uso fuori dai centri balneari occorrevano almeno tre decenni di impegnate battaglie femminili.  
Le spiagge più esclusive Le mode più osè vennero lanciate da piccole comunità di eccentrici che frequentavano le spiagge più esclusive quali il Lido di Venezia e la Costa Azzurra, che divennero il paradiso di artisti, registi, gente dello spettacolo, sportivi, e soprattutto di un eletto turismo nordamericano.  
Il fascismo e le vacanze di massa Le spiagge divennero ben presto meta del turismo di massa, incentivato dagli stessi governi dittatoriali, quali il fascismo, attraverso l’introduzione di ferie pagate e aumenti salariali. Le vacanze al mare diventarono, anche per gli operai e i loro figli, un fatto compiuto e facilitato dai “dopolavoro”. La fortuna delle colonie e dei treni popolari dipese in gran parte da queste organizzazioni. Le vacanze di massa richiesero strutture ricettive adatte, per cui gli stabilimenti balneari si moltiplicarono e l’intera striscia litoranea si coprì di file di cabine spogliatoio.  

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