Commissioni aperte

Sin dall'inizio il CCCP si è preoccupato del fatto che i cittadini partecipano poco alla vita del loro Comune. Una delle ragioni sta forse nel fatto che essi non sono molto “benvoluti”.

Il primo impatto che avemmo, fu con la Commissione Ambiente.

La Commissione è stata istituita nel 1998 sotto la spinta delle accuse rivolte all’Amministrazione Comunale dal Comitato per l’Ambiente di Villadose (ex Comitato Antidiscarica) riassunte nello slogan: “Tutto è già stato deciso”.
L’Amministrazione Comunale, in un articolo del bollettino “Ca’ Patella” di maggio 1999, si esprimeva così: "Lo spirito che ha portato alla nomina della Commissione Ambiente era quindi chiaramente quello di avviare una fase di partecipazione […], per aiutare il Comune nelle scelte da fare, nell'impossibilità di coinvolgere l'intera popolazione in un percorso di studio approfondito […]".

Si riconosceva, quindi, che sarebbe stata ottima cosa coinvolgere tutti i cittadini, ma evidenti motivi di praticità rendevano necessario nominare dei rappresentanti di alcune associazioni.
Tuttavia, quando un comune cittadino si è presentato come spettatore alla prima riunione, la Commissione nata “nell’impossibilità di coinvolgere l'intera popolazione” ha deciso di non ammetterlo e di rendere segrete tutte le riunioni, che si sono pertanto sempre svolte a porte chiuse!

Un tale clamoroso fatto ha spinto in seguito il CCCP a inviare una lettera al Sindaco e una ai consiglieri, in cui si chiedeva, tra l’altro, di inserire nello Statuto comunale una norma che dica che le sedute di tutte le commissioni e di tutti i comitati comunali sono pubbliche e che chiunque può assistervi.

Il Sindaco rispose con una bizzarra lettera che rispondeva no a tutte le richieste con argomentazioni perlomeno contorte.

Dei consiglieri ha risposto il solo consigliere comunale di minoranza Angelo Negri, con una lettera in cui preannunciava il suo interessamento. In effetti Negri, insieme ai consiglieri Vittorio Novo e Antonio Pavan, ha presentato il 21 gennaio 2000 una proposta al Consiglio Comunale che stava allora per scadere. Per tale motivo il Consiglio Comunale, con delibera n. 23 del 26 febbraio 2000, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che, tra l’altro, chiede di introdurre "forme di pubblicità per le Commissioni consiliari a garanzia della massima trasparenza amministrativa".

Bisogna notare che l'espressione “"Commissioni consiliari"” qui è evidentemente un errore: si intendeva dire “Commissioni comunali” (ad esempio la commissione edilizia, la commissione ambiente, ecc.), dato che le Commissioni consiliari sono le sole commissioni già ora pubbliche (art. 10 dello Statuto in vigore all'epoca).

Il nuovo Consiglio Comunale, eletto nel 2000, ha nominato una Commissione speciale per la revisione dello Statuto, che ha cominciato a riunirsi dal dicembre 2000.

Il 18 luglio 2001 il CCCP inviava una lettera all'Assessore alle Riforme Romagnoli e ai membri della Commissione Statuto. Al punto n. 3 della lettera, il CCCP ricordava la delibera consiliare n. 23 del 2000 (vedi sopra) e chiedeva ancora una volta che nel nuovo Statuto si affermasse che i cittadini hanno il diritto di assistere a tutte le commissioni e i comitati comunali.

L'assessore Romagnoli non ha accolto le richieste del CCCP e il nuovo Statuto (approvato nel novembre 2001) non ha nulla di nuovo.