Il restauro di un oggetto procede secondo quattro fasi principali: assemblaggio, incollaggio, eventuale integrazione delle lacune ed integrazione pittorica.

Il problema degli interventi sulle parti  mancanti (nella foto, testa del putto) resta soggettivo, è legato al gusto e alle richieste della committenza, oltre che alla deontologia professionale.

 

Materiale per le integrazioni
Viene adottato uno stucco epossidico, composto da una resina e da un indurente,  particolarmente adatto per modellare parti mancanti di una certa consistenza. 

Integrazione pittorica
La maggior parte delle integrazioni pittoriche viene eseguita usando il pennello per ricongiungere le estremità dei decori su una base omogenea neutra, più o meno estesa, applicata con un aerografo.

 

 

 

Nella prassi della conservazione l'intervento più frequente sui manufatti in porcellana è quello della ricostruzione dopo una rottura e, se opportuno, l'integrazione delle lacune con materiali imitativi.

 
E' fondamentale eseguire un  intervento con integrazioni che non siano dannose e lavorare in modo flessibile valutando i singoli casi: la destinazione dell'oggetto può essere museale, semi- funzionale o funzionale.

Restauro di pezzo mancante mediante stampo

 

 

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