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Non è un
mistero per nessuno che in questo periodo il black stia affrontando
un'evoluzione che lo porta ad esplorare nuove terre, col presupposto
di ottenere un nuovo sound che possa risultare fresco e possa
differenziarsi dalle miriadi di produzioni old-style che ormai hanno
fatto il loro corso... ebbene, gli Aisling sono qui a dimostrarci
che invece non è necessario buttarsi a capofitto nell'alternative
inserendo di tutto un po' nel sound black primigenio (rischiando
molte volte di snaturare il feeling unico di nordicità che solo un
genere come questo può dare), ma che basta un prodotto 'classico'
fatto bene e senza alcun tipo di influenza esterna per dare nuova
linfa vitale a tutto un genere che potrebbe sembrare ormai
impantanato in schemi fissi. Già, perché sfido chiunque a dire che,
nonostante restino un canonico gruppo di black metal tradizionale,
gli Aisling non sappiano essere anche originali: non solo blastbeat
e cascate di riff gelidi di chitarra ma, oltre a questo, voci
pulite, cori e stupendi intermezzi di chitarra classica sono tra i
maggiori fautori dell'incredibile atmosfera che sa far scaturire
questo disco; un'atmosfera che mi riconduce, nonostante la
differenza nell'uso di cori e clean vocals, ai grandiosi Ulver, che
so di certo essere conosciuti da ogni blackster che si rispetti.
Canzoni quali la nordicissima "The Oracle Of Dehumanisation" (che
nelle sue parti più black mi ha riportato alla mente i Darkthrone ed
i Satyricon dei tempi migliori) e la grandiosa "Sepulchral Council
Of The Beholders" sono dei veri e propri gioielli capaci di far
volare la mente fino alle gelide e desolate lande del nord, mentre
una menzione a parte va per "Misanthropic Salvation", un autentico
capolavoro come da tempo non mi è capitato di ascoltarne, che parte
con uno stupendo arpeggio di chitarra classica per poi trasformarsi
in una rabbiosa (ma comunque non esente da spunti acustici) black
metal song in cui Diego, cantante della band triestina, sembra
urlare tutto il suo dolore, la sua disperazione e la sua rabbia per
un'umanità ormai corrotta e priva di salvezza. Non penso ci sia
molt'altro da aggiungere a quello che ho già detto (lascio a voi
scoprire la bellezza dei rimanenti tre brani, se deciderete di
acquistare il disco), ma un'ultimissima nota va alla produzione che,
se ad un primo ascolto mi aveva abbastanza urtato perchè scarna e
poco potente, in seguito mi ha fatto realizzare che è stata la
scelta più azzeccata per questo disco, visto che un lavoro troppo
pomposo e ritoccato in questa sede non avrebbe valorizzato nella
giusta maniera l'atmosfera che gli Aisling riescono a trasmettere in
questo stupendo lavoro. Ascoltate il mio appello dunque, e lasciate
perdere almeno per un momento tutte le tentazioni futuristiche ed
alternative del genere aperte dai vari Mayhem, Satyricon, Kovenant e
affini: il futuro del black metal passa anche - e sopratutto - da
qui.
Contatti:
www.aislingweb.it
info@aislingweb.it
Tracklist:
1.
Through The Eyes Of Cosmos 2. The Oracle Of Dehumanisation
3. Sepulchral Council Of The Beholders 4. Misanthropic
Salvation 5. Duan Amhairghine 6. Crushing The Wall Of Time
7. Tir Na N'og
Lorenzo Mirani |