L'essenza di questa concezione è l'interminabile alternarsi della vita e della morte, vivo riflesso di un destino risalente all'antica saggezza pagana di popoli antichi quali quello celtico. Una visione quindi fermamente contrapposta a quella apocalittica imperante ai giorni d'oggi, retaggio di una cultura a noi estranea, frutto di un'imposizione dettata dalle istituzioni religiose ufficiali, pronte a strumentalizzare le paure e le insicurezze degli esseri umani.
Rifiutiamo anche la definizione concettuale di "bene" e "male" interpretati come mondi distinti e contenenti valori tra loro antitetici. Invochiamo la distruzione così come la rigenerazione, figlie della stessa Madre, per sovvertire gli equilibri ormai corrosi e veder sorgere le nuove forze cosmiche eterne che, sin da principio, continuano il loro corso inarrestabile a prescindere dalle vane pretese antropocentriche del nostro microcosmo. Il sentimento che domina in noi è la malinconia, dovuta alla consapevolezza di non poter riprovare le stesse emozioni di un tempo.
Andiamo incontro al destino sfidando la nuova aurora che sta per nascere sulle rovine ancora fumanti del vecchio ordine decaduto...